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Biathlon. Lisa Vittozzi “all’inferno e ritorno”, dal 55% al 93% al tiro. L’ipotesi di diventare la più grande cecchina di sempre

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Vittozzi - Pentaphoto

Chi conosce Annie Oakley sa bene a chi ci stiamo riferendo e dove si vuole andare a parare. Viceversa, se questo nome non dice nulla, sappia il lettore che si tratta dello pseudonimo di Phoebe Ann Mosey, vissuta negli Stati Uniti fra il 1860 e il 1926. Costei divenne famosissima per la sua precisione con il fucile e fu un’autentica stella ante litteram nel mondo dell’intrattenimento.

Oakley usava una carabina calibro 22, lo stesso utilizzato nel biathlon, ed era una delle maggiori attrazioni dello spettacolo circense Buffalo Bill Wild West. Leggenda vuole che la cecchina americana fosse in grado di spezzare una carta da gioco messa di taglio a una distanza di 90 piedi. In altre parole, era capace di centrare sistematicamente un bersaglio largo un millimetro da 27 metri di distanza!

Lisa Vittozzi, invece, ha mandato a segno 391 pallottole su 420 sparate nelle gare individuali della Coppa del Mondo di biathlon, arrivando al poligono sotto sforzo e con l’affanno di dover sparare il più rapidamente possibile. I tempi sono cambiati, in Occidente lo sport ha assunto il ruolo di principale ambito di intrattenimento delle folle, soppiantando il Circo. Il tema è però lo stesso, c’è chi con una carabina calibro 22 può lasciare a bocca aperta gli spettatori.

Dall’abisso alla gloria: Lisa Vittozzi, la donna fuori dal comune più forte del destino

La ventinovenne di scuola friulana ha vissuto il miglior inverno della carriera al tiro, attestando la propria precisione al 93,1%. In particolare, colpisce (in ogni senso) il 93,3% a terra, che fa da contraltare al 55,5% a cui era sprofondata solo due stagioni orsono. To Hell and Back, se vogliamo tenere il taglio americano e citare – fortunatamente in circostanze meno drammatiche – un libro di grande successo negli anni ’50.

Il dato più significativo riguardo l’azzurra è il fatto di aver chiuso ben 10 gare senza errori nell’arco di una singola stagione. La doppia cifra è traguardo riservato a ben poche ragazze. Andando a ritroso si trovano solo i nomi della francese Marie Laure Brunet (2011-12) e dell’ucraina Irina Tananaiko, che nel 1999-2000 si spinse addirittura a 11.

Soprattutto, Vittozzi ha toccato la significativa quota delle 40 competizioni individuali prive di penalità. Solo altre sei donne si erano spinte così in alto. Tenendo invece in considerazione anche le prove a squadre, Lisa è già al quinto posto ogni tempo. Parliamo di chi ha appena compiuto 29 anni in una disciplina dove si può essere competitive sino a 35. Volendo, la sappadina avrebbe tanti inverni di fronte a sé.

Potrebbero però bastarne solo due per issarsi in cima alla classifica delle più gradi tiratrici di sempre, raccogliendo il testimone da una connazionale, quella Michela Ponza che Vittozzi ha fatto in tempo a incrociare in Ibu Cup nell’ormai lontano 2014, quando la prima era a fine carriera e la seconda agli albori di un’attività agonistica giunta, proprio ieri, al suo pinnacolo.

DONNE CON PIU’ GARE SENZA ERRORI

Legenda: fra le parentesi, il primo numero indica le gare individuali. Il secondo le staffette.

74 (54+20) – PONZA Michela [ITA]
73 (53+20) – SKARDINO Nadezhda [BLR]
62 (47+15) – HENKEL Andrea [GER]
60 (48+12) – BAVEREL Florence [FRA]
57 (40+17) – VITTOZZI Lisa [ITA]
49 (43+06) – EKHOLM Helena [SWE]
48 (34+14) – WIERER Dorothea [ITA]
47 (40+07) – GLAGOW Martina [GER]
46 (35+11) – AKHATOVA Albina [RUS]

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