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Boxe, Aziz Abbes Mouhiidine: “Obiettivo oro olimpico, poi il professionismo. Tante proposte dall’estero”
Aziz Abbes Mouhiidine sarà una delle punte dell’Italia alle prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Si tratta probabilmente del miglior pugile, pound for pound, della boxe dilettantistica attuale, sebbene incredibilmente sia stato sconfitto in finale nelle ultime due rassegne iridate con verdetti che definire discutibili è un eufemismo.
Dotato di qualità pugilistiche fuori dal comune, il campione d’Europa in carica dei pesi massimi viene indicato da diversi addetti ai lavori come l’uomo che potrebbe rilanciare il professionismo in Italia e riaccendere l’entusiasmo della gente da troppo tempo sopito.
Prima del ‘grande salto’, ad ogni modo, ci sarà una Olimpiade da vincere ed in cui far emergere la propria superiorità senza discussioni, non dando alcun appiglio alle giurie come accaduto nel passato recente. Mouhiidine può diventare per la boxe tricolore ciò che Jannik Sinner è per il tennis, Francesco Bagnaia per la MotoGP, Thomas Ceccon per il nuoto e Marcell Jacobs per l’atletica: un pilastro in grado di trascinare l’intero movimento e riportarlo agli antichi splendori.
Come procede la tua preparazione verso le Olimpiadi di Parigi 2024?
“La preparazione procede in maniera ottimale. Stiamo preparando questa Olimpiade da una vita, da quando avevo 4 anni che credevo nel sogno olimpico. Quindi è una vita che lavoro per quei quattro incontri. Sto andando all’estero a fare degli stage, mi alleno a Catania con Salvatore Cavallaro. Ci stiamo allenando in modo ottimale, perfetto, curando tutto dalla tecnica alla tattica e sempre rispettando una giusta alimentazione“.
Quindi vedremo un Abbes ancora più migliorato?
“Sì, assolutamente. Ogni giorno lavoro per migliorare sempre di più. Non è mai un punto di arrivo, ma sempre un punto di partenza. Come lo saranno le Olimpiadi, dove andrò per vincere l’ambita medaglia d’oro e da lì sarà un punto di partenza per un’altra carriera di Abbes“.
Parteciperai ad altri tornei prima delle Olimpiadi?
“Ad aprile ci siamo prefissati di partecipare all’Europeo di Belgrado, andrò lì da campione d’Europa e andrò anche lì per vincere l’oro. È il primo obiettivo: prima vincere a Belgrado, poi l’oro olimpico“.
La controversa vicenda relativa agli atleti russi non è stata chiarita. Sappiamo il modo in cui ti aveva sconfitto Gadzhimagomedov agli ultimi Mondiali: preferiresti che a Parigi fosse presente oppure no?
“Io voglio che ci sia, perché devo prendermi la rivincita di quel Mondiale dove tutto il mondo aveva visto chi era il vero vincitore. Quindi voglio che partecipi, che la Russia partecipi, proprio per incontrarlo, magari nella finale olimpica“.
Le due finali iridate restano una ferita aperta. Dopo Parigi passerai subito professionista, oppure vorrai riprovarci in un nuovo Mondiale dilettanti per riprenderti ciò che ti è stato ingiustamente tolto?
“Sicuramente dopo Parigi devo concentrarmi sulla mia carriera e capire cosa fare. Il mio obiettivo è passare professionista con un oro olimpico al collo. Dico la verità, vincere un Mondiale è sempre stato un sogno nel cassetto. Quindi sì, vorrò partecipare al Mondiale, anche passando professionista. Avrei modo di partecipare, il Mondiale se non sbaglio sarà a fine anno. Bisogna vedere bene la programmazione e la mia carriera post-Olimpiadi“.
L’attuale Federazione Italiana Pugilato sta fornendo un sostegno importante al professionismo. Hai già parlato con loro e sono pronti a sostenerti nella tua nuova carriera o dovrai percorrere altre strade?
“Sicuramente il professionismo sta crescendo molto in Italia. A me stanno arrivando tante proposte dall’estero. Devo dire la verità, dopo Parigi dovrò sedermi e valutare per decidere al meglio cosa fare“.
Tra le ipotesi c’è anche quella di andare negli Stati Uniti?
“L’ipotesi c’è. Ci sono gli Stati Uniti, come Londra, gli Emirati Arabi o l’Arabia Saudita. Però bisogna sedersi e capire bene cosa scegliere per il progetto Abbes“.
Da pugile cosa conta di più: vincere un oro olimpico o il Mondiale dei pesi massimi tra i professionisti?
“L’oro olimpico. Perché l’oro olimpico è l’oro olimpico. Scrivi un pezzo di storia, tutti si ricordano dell’oro olimpico. È quel gradino che ti fa diventare leggenda. Per me l’oro olimpico viene prima di tutto“.