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Ciclismo, Alessandro Pinarello: “Le corse a tappe mi piacciono. Sono cresciuto mentalmente”

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Alessandro Pinarello
Alessandro Pinarello / Bettini

Abbiamo raggiunto telefonicamente a casa sua, a Giavera del Montello, Alessandro Pinarello, veneto classe 2003 e in forza alla VF Group – Bardiani CSF Faizanè . Pinarello che ha cominciato questa stagione al Tour of Antalya chiudendo al secondo posto della classifica generale ed è uno dei nostri giovani italiani più promettenti.

Hai cominciato la stagione al Tour of Antalya. Quali sono state le prime sensazioni in corsa?

“La prima gara della stagione è sempre un po’ particolare perché si torna in gruppo dopo tanti mesi. Avevo la consapevolezza di stare bene, cercavo il risultato che poi è arrivato nella terza tappa”. 

Oggi in Croazia comincia l’Istrian Trophy. Quali saranno i tuoi obiettivi in questa breve corsa a tappe? 

“Mi piacerebbe vincere, ma vedremo cosa succederà in corsa. La terza tappa – con l’arrivo in salita – sarà quella che deciderà le sorti della corsa”.

Come proseguirà il tuo calendario per questa prima parte di stagione? 

“Farò la Coppi&Bartali, il Palio del Recioto, Piva e Belvedere”. 

L’anno scorso nelle gare internazionali Under23 ti sei difeso egregiamente. Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno? C’è qualche corsa che hai messo nel mirino? 

“Sicuramente la Coppi e Bartali che è una corsa che mi piace molto e vorrei anche mettermi in evidenza, pur sapendo che il livello sarà alto. Nel mirino poi anche il Palio del Recioto, dove l’anno scorso ho fatto terzo e quest’anno vorrei migliorarmi”. 

Che corridore pensi di essere? 

“Bella domanda. Non lo so ancora, le corse di un giorno mosse le affronto bene, però anche le corse a tappe non mi dispiacciono. Vedremo quest’anno come andrà la stagione che sarà importante per capire su cosa dovrò puntare in futuro”. 

Qual è il tuo punto di forza?

“L’essere migliorato tanto soprattutto sotto il punto di vista mentale”.

Che aria si respira in squadra? Con chi hai legato maggiormente? 

“In squadra mi trovo davvero molto bene con tutti, dai corridori allo staff. Con Matteo Scalco, Alessio Martinelli e Giulio Pellizzari ho legato maggiormente, ma perché sono i ragazzi con cui corro più spesso e quindi passo più tempo durante la stagione”. 

In un ciclismo in cui i giovanissimi scalpitano tu come ti senti? 

“Non è un ciclismo semplice neanche per noi giovani in cui tutti vogliono tutto subito, me compreso. E’ però importante non mettersi troppa pressione addosso”.

La gara dei sogni qual è? 

“La Liegi-Bastogne-Liegi”. 

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