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Curling, l’Italia cresce e vince in ogni dove. Il fenomeno “dell’Azzurra magia” in un 2023-2024 sensazionale

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Costantini Romei Zardini Lacedelli

Nel centro urbano di Sydney – omonimo della famosa città australiana, ma collocato nell’orientale provincia canadese della Nuova Scozia – è cominciata l’edizione 2024 dei Mondiali femminili di curling. L’Italia, capitanata dalla skip Stefania Constantini ha realizzato la miglior partenza di sempre (4 vittorie in 4 partite) e ambisce viepiù a recitare un ruolo da protagonista nelle fasi cruciali di un torneo che giungerà al culmine domenica 24 marzo, giorno in cui saranno conferite le medaglie.

A novembre, le azzurre si sono fregiate di quella d’argento in occasione degli Europei, inchinandosi sul filo di lana alla fortissima Svizzera. Il prestigioso risultato centrato nella manifestazione continentale rappresenta solo una delle tante gemme incastonate in una corona che racchiude ambiti e livelli eterogenei, ma uniti da un denominatore comune, il fatto di giocare di precisione con le pietre sul ghiaccio.

L’argento di cui si è appena detto non ha solo pareggiato il miglior piazzamento mai conseguito da una compagine tricolore nel campionato riservato ai Paesi del Vecchio Continente, ma è soprattutto arrivato nel mezzo di un’eclatante sequenza di successi della squadra maschile, guidata da Joël Retornaz, nei tornei del Grande Slam. Addirittura, il team azzurro ha saputo issarsi al numero 1 del ranking mondiale, diventando dunque il punto di riferimento globale.

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Gli addetti ai lavori canadesi, ovvero quelli della nazione traino dell’intera disciplina, sono rimasti impressionati dalla prestanza fisica e dalla capacità di spostare gli equilibri di Amos Mosaner, che assieme a Mattia Giovanella e Sebastiano Arman compone l’affiatata squadra timonata dal già citato Retornaz. Si tratta di qualcosa di più di un attestato di stima da parte di chi, nel curling, investe e crede maggiormente.

A impressionare dell’inverno italiano, però, non è solo quanto accaduto a livello assoluto. Ampliando lo spettro, va rimarcata la capacità di raggiungere un traguardo sinora precluso in ambito juniores. La squadra maschile si è messa al collo la medaglia d’argento iridata, sfiorando peraltro un clamoroso trionfo al termine di una finale infinita (addirittura si sono dovuti giocare due extra end, dinamica più unica che rara).

È ancora presto per entrare nei dettagli, ma nel settore junior la controparte femminile è – in prospettiva – molto quotata fra chi di questo sport si occupa con costanza. Significa, insomma, come il movimento tricolore sia capace di generare germogli, ponendo le basi per diventare ancora più rigoglioso di quanto non sia ora.

Come se non bastasse, proprio sabato 16 marzo l’Italia ha festeggiato un risultato senza precedenti nella sfera paralimpica. Il tandem composto da Paolo Ioriatti e Orietta Bertò ha conquistato la medaglia di bronzo nei Mondiali di doppio misto. Per intenderci, si tratta dell’equivalente della specialità in cui Costantini/Mosaner hanno artigliato l’oro olimpico ai Giochi di Pechino 2022.

Ricapitolando, il 2023-24 vede il curling nostrano migliorare sé stesso in ogni dove. Uomini o donne, senior o junior, normodotati o diversamente abili non fa differenza. Negli ultimi mesi, tirare sassi sul ghiaccio e avere un tricolore come bandiera è garanzia di successo. La speranza è che “l’Azzurra magia” prosegua per qualche settimana ancora, giungendo sino ad aprile inoltrato, quando la stagione giungerà a compimento.

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