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Tennis
Dimitrov non vuole fermarsi verso la finale con Sinner a Miami: “Il lavoro non è finito”
Grigor Dimitrov, dopo aver schiantato il n.2 al mondo Carlos Alcaraz, ha battuto anche il tedesco Alexander Zverev per 6-4 6-7 6-4 qualificandosi per la Finale del Masters 1000 di Miami 2024. Nell’atto conclusivo del torneo in Florida il bulgaro se la vedrà con il numero 3 del ranking Jannik Sinner, con la possibilità di conquistare il secondo titolo della carriera in un 1000 dopo Cincinnati 2017.
“Ho giocato con molta autorità gli ultimi 3 game, venendo avanti e sfruttando la volée, come ho fatto sul 3-3 e 15-40, in un momento decisivo. Non ho pensato troppo al contesto, dovevo solo fare un passo in avanti per vincere la partita”, ha dichiarato il 32enne dopo il successo in semifinale con Zverev.
Sulla quasi eliminazione al secondo turno contro il cileno Tabilo (era sotto 5-2 nel tie-break del secondo set dopo aver perso il primo): “Non è stato divertente, sicuramente da quella partita in poi ho sentito il bisogno di crescere e migliorare il mio tennis. Lui ha giocato una delle migliori partite in carriera e io da quel momento mi sono abituato anche alle condizioni climatiche, con vento, pioggia, partite notturne e rinvii“.
“Il lavoro non è finito, la cosa migliore è la costanza che ho ritrovato nel saper battere i giocatori più forti. Negli ultimi 8-12 mesi ho cambiato marcia, ma sono ancora arrabbiato per alcune partite perse: non ho mollato e ho continuato a lavorare. Mi sono dato piccoli obiettivi settimanali e per me è una vittoria ogni volta che mi sveglio e posso allenarmi senza provare dolore. Ricostruirsi e saper giocare alla pari contro i grandi campioni: è questa la cosa di cui sono orgoglioso“, spiega Dimitrov.
Sulla sua straordinaria varietà di colpi: “Giocare di fino con lo slice, essere più aggressivo col serve and volley, entrare dentro al campo. Sono tutte cose che ho utilizzato contro Zverev, ma bisogna tirarle fuori al momento giusto. Questo sport è fisico: devi essere in grado di stare in campo 3 ore e poi puoi variare le soluzioni di gioco“.
Sull’impatto dei Fab 4 (Djokovic, Nadal, Federer e Murray) sulla sua carriera a livello di risultati: “È stata una fortuna enorme giocare insieme a loro. Ho battuto tutti i migliori giocatori dell’epoca e ogni volta che li ho affrontati ho imparato qualcosa. Molte volte sono uscito al terzo turno ai quarti di finale contro di loro, portandomi a casa sempre qualcosa. Novak e Andy giocano ancora, ma vedere tutti questi campioni insieme sarà difficile in futuro“.