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Formula 1

F1, miglioramenti evidenti per la Ferrari. Ma la Red Bull si è spinta troppo oltre e non sembra avvicinabile

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Charles Leclerc
Leclerc / LaPresse

Bene, ma non basta. L’idea è un po’ questa al termine dei primi due appuntamenti del Mondiale 2024 di F1 per la Ferrari. La Rossa ha portato a casa due podi e in entrambi i casi parliamo di due terzi posti: Carlos Sainz sul gradino più basso a Sakhir; Charles Leclerc p.3 a Jeddah. Il responso è stato questo e i dati che emergono sono due:

  1. La Ferrari è ampiamente la seconda forza in pista in questo momento e il margine di vantaggio su Mercedes, McLaren e Aston Martin è sensibile.
  2. La Red Bull ha ancora margine nei confronti della Rossa.

Partiamo dal punto 2. Le due doppiette Verstappen-Perez confermano questo andamenti, con la RB20 avanti di 2 o 3 decimi nelle qualifiche, come massimo picco, e di mezzo secondo mediamente sul passo gara rispetto alla SF-24. Un valore frutto di un progetto in cui Adrian Newey ha avuto il coraggio di rischiare, ben sapendo che tutti avrebbero seguito la filosofia della RB19.

Il solito colpo di genio dell’ingegnere britannico che, nei fatti, ha messo nelle condizioni la scuderia di Milton Keynes di colpire. Sì, per il passo avanti compiuto dalla Ferrari dal 2023 al 2024, era necessario proprio un macchina con le caratteristiche di quella anglo-austriaca per rimanere davanti.

Venendo al punto 1, i progressi della Rossa sono evidenti e, come giustamente ricordato da Frederic Vasseur, l’aver creato una vettura consistente e cresciuta sul piano della gestione delle gomme offre una base di sviluppo migliore di quella che era la SF-23. Manca però la performance e soprattutto la costanza, se si tiene conto del giro veloce che Charles Leclerc ha tirato fuori alla fine, segno che le gomme erano in buono stato per provarci.

Di conseguenza, sarà una Ferrari da giudicare sulla base degli sviluppi che porterà e sarà in grado di recuperare ancora terreno rispetto alla Red Bull e allontanarsi dagli altri, oppure no.

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