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La polemica di Chapman: “Strade aperte al traffico al Trofeo Binda, non vogliamo rischiare la vita”

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Ciclismo femminile - IPA

Domenica è andato in scena il tradizionale appuntamento con il Trofeo Binda, la Classicissima di Primavera al femminile. A vincere è stata Elisa Balsamo in un corsa che ha sempre regalato grandi gioie ai colori italiani.

Ad alcune atlete però non è piaciuta l’organizzazione in gara. A raccontarlo sui suoi canali social l’australiana Brodie Chapman: “Al Trofeo Binda, corsa del Women’s WorldTour che si è svolta questo fine settimana, le cicliste che non erano più nel gruppo di testa, seppur con solo qualche minuto di ritardo, hanno dovuto fare i conti, a un giro e mezzo dalla fine, con le strade aperte al traffico, macchine in movimento, semafori e rotonde piene. Siamo così state costrette a fermarci e risulta che non abbiamo concluso la corsa”.

E prosegue: “L’organizzazione ha risposto e ci ha detto che consideravano le atlete che potevano registrare punti UCI, fermando le cicliste che non potevano rientrare sul gruppo di testa. Quindi solo chi è al comando ha diritto ad avere le strade chiuse e finire la corsa adesso? E che ne è di quelle che si sono fatte il cu*o in testa al gruppo per i primi cento chilometri per contribuire al risultato della corsa? Immagino non le vedremo neanche in TV… La vostra corsa ci piace, ma non vogliamo rischiare le nostre vite per correrla…”.

Poi la pronta risposta da parte dell’organizzazione:  “La Cycling Sport Promotion, società organizzatrice del trofeo Alfredo Binda – Comune di Cittiglio, smentisce categoricamente quanto affermato dall’atleta. Si tratta di un’affermazione falsa. L’organizzazione ha messo in campo, tra volontari, ASA e forze dell’ordine, ben 480 persone che hanno presidiato l’intero percorso che prevedeva un primo tratto in linea e cinque giri di circuito finale di 17 chilometri. L’atleta afferma che ad un giro e mezzo dalla fine le atlete staccate si siano trovate in difficoltà. All’organizzazione non risulta ci siano state situazioni di pericolo. L’ordinanza prefettizia prevedeva la completa chiusura al traffico nel circuito finale per tutta la durata della corsa e a noi risulta che l’ordinanza sia stata rispettata. Se la Direzione Corsa ha ritenuto opportuno fermare i corridori vuol dire che il distacco dalla testa della corsa è stato considerato tale da compromettere comunque la sicurezza delle inseguitrici”.

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