Ciclismo
L’eterno Domenico Pozzovivo: “Ultimo anno, non gioco con la sorte. È un ciclismo più cinico”
Domenico Pozzovivo è stato il grande ospite dell’ultima puntata di Bike2u, trasmissione di approfondimento sul ciclismo andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. Il 41enne lucano ha trovato in extremis un accordo con il team VF Group-Bardiani CSF-Faizan per disputare nel 2024 l’ultima stagione della carriera tra i professionisti, dopo diverse top10 al Giro d’Italia.
Il corridore azzurro ha raccontato l’ultimo inverno, in cui ha continuato ad allenarsi senza certezze sul suo futuro: “Questa è stata un’esperienza che avevo un po’ già vissuto negli ultimi due anni, forse anche tre considerando le vicissitudini che ho avuto con le squadre precedenti. In un ciclismo che va alla ricerca del giovane talento, uno vicino ai 40 anni è di difficile collocazione. Ho fatto tesoro di quello che mi era successo negli ultimi anni e, avendo in testa l’idea di continuare e di arrivare al mio 18° Giro d’Italia per poi finire la stagione al Lombardia, ho proseguito imperterrito ad allenarmi“.
Sul ritorno alla squadra che lo aveva lanciato ormai vent’anni fa nel ciclismo professionistico: “È una questione che mi tocca a livello sentimentale, perché pensare che 20 anni fa esordivo tra i professionisti nella stessa squadra è qualcosa di non banale. È stata una scelta quasi naturale che mi si è posta davanti e che ho poi percorso. Questo sarà il mio ultimo anno. In generale mi piacciono le cifre tonde e concludere dopo la 20ma stagione mi sembrava un bel numero. Inoltre da quando ho avuto l’incidente del 2020 convivo con una posizione anomala e con grandi difficoltà a mantenere una posizione corretta in bici, quindi ogni anno che ho fatto è stato guadagnato e non voglio esagerare nel giocare con la sorte. È giusto a un certo punto porsi un limite“.
Sul suo primo approccio tra i professionisti: “Era un’epoca completamente diversa, anche a livello di come ci si approcciava ai giovani e come veniva inserito in squadra un neo-professionista. Allora bisognava davvero meritarsi piano piano la considerazione della squadra per poter poi magari un giorno assumersi delle responsabilità. Adesso tutti questi passi vengono nettamente accorciati e bruciati. Allora bisognava avere soprattutto grande pazienza e umiltà, perché ti chiedevano di fare dei lavori di supporto ai compagni anche in situazioni in cui tu sentivi di potertela giocare. Quella è stata una dote che ho avuto io nel ciclismo di allora“.
Sul ciclismo moderno: “A livello di spettacolarità, il ciclismo di oggi è assolutamente cresciuto. Si vivono fasi di gara combattutissime sin dalla partenza e si tiene un ritmo altissimo in ogni singola frazione delle varie corse a tappe. Dal punto di vista umano è un ciclismo però più cinico e legato alla performance e ai risultati, bruciando in fretta chi magari per vicissitudini varie non riesce ad essere competitivo anche solo per poco tempo. Si cerca sempre di avere un ricambio e a volte si perdono dei talenti“.
“Nel ciclismo attuale una carriera professionistica può durare intorno ai 10 anni, con l’apice a metà, intorno ai 24-25 anni di età. In tutto questo la limitazione principale penso sia mentale, perché lo stress è elevatissimo e anche il riposo tra una stagione e l’altra è molto ridotto. Anche in gara ci sono tanti rischi e c’è una maggiore possibilità di incorrere in infortuni e poi non è sempre semplicissimo recuperare“, prosegue Pozzovivo.
Sul suo ruolo nel team italiano per il 2024: “Il mio ruolo in squadra sarà quello di un corridore che è riuscito a correre e terminare tanti Giri d’Italia, classiche e Lombardia, accumulando un bagaglio che chi è entrato da poco nei professionisti non ha potuto formare. Attingendo alla mia esperienza ed essendo una persona molto competitiva che comunque cercherà di mettersi alla prova per ottenere il massimo risultato, penso di poter trasmettere questo tipo di approccio che ho avuto io per avere una carriera lunga imparando dai momenti difficili e uscendone con un plus a livello mentale“.
Sulle prospettive in vista del suo ultimo Giro d’Italia: “Innanzitutto quando sarò al via mi sarà enormemente piacere poter raggiungere il record di partecipazioni di Panizza, che è a quota 18. Appaiarlo per me sarebbe un’impresa. Poi comunque nel mio piccolo cercherò di non fare una partecipazione di rappresentanza, portando il mio contributo e andando alla ricerca di una top10 magari con un po’ di fortuna“.
Questo e tanto altro nella video intervista integrale a Domenico Pozzovivo, nell’ultima puntata di Bike2u.