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L’ultima frontiera di Sinner: sarà competitivo anche sulla terra rossa?

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Sinner / Lapresse

Jannik Sinner ha infilato una serie di diciotto vittorie consecutive. Il tennista italiano ha trionfato in Coppa Davis (3 sigilli), agli Australian Open (7), al torneo ATP 500 di Rotterdam (5) e si è poi qualificato ai quarti di finale del Masters 1000 di Indian Wells (3), dove è ora atteso dall’incrocio con il ceco Jiri Lehecka prima di una possibile semifinale contro il vincente del confronto tra Alexander Zverev e Carlos Alcaraz. Il 22enne altoatesino si è imposto in uno Slam (impresa che in Italia mancava da 48 anni) ed è diventato numero 3 al mondo (un italiano mai così in alto da quando esistono le classifiche stilate dal computer).

Si tratta di risultati eccezionali sul cemento, ma resta un’ultima frontiera. Jannik Sinner non ha per il momento brillato sulla terra rossa. Il miglior risultato in carriera sul mattone tritato è il quarto di finale raggiunto nel 2020 al Roland Garros, torneo del Grande Slam dove si è poi fermato agli ottavi nel 2021 e nel 2022. L’altoatesino ha sì vinto il torneo ATP 250 di Umago nel 2022, battendo tra l’altro il formidabile Carlos Alcaraz in finale, ma ha faticato a esaltarsi nei Masters 1000 su questa superficie: a Roma ha raggiunto i quarti di finale solo una volta (nel 2022), a Montecarlo si è spinto fino alle semifinali nel 2023, a Madrid vanta un ottavo di finale.

Jannik Sinner riuscirà a essere competitivo sulla terra rossa nell’immediato futuro? Il livello tecnico eccezionale raggiunto negli ultimi mesi potrebbe seriamente permettergli di ottenere quei risultati che fino a oggi gli sono stati preclusi. Le variazioni sono rilevanti, le smorzate sono più naturali, il rovescio in back è diventata un’arma interessante, la discesa a rete è più agevole. L’azzurro potrebbe essere dunque competitivo anche su questi palcoscenici, ma naturalmente si attende la prova del nove: già ad aprile, dopo il Sunshine Double sul cemento statunitense, inizieranno ad arrivare la prime risposte.

LA CARRIERA DI JANNIK SINNER SULLA TERRA ROSSA: I PRECEDENTI ATP

Nel 2019 perse agli ottavi dell’ATP 250 di Budapest contro il serbo Laslo Djere, al secondo turno del Masters 1000 di Roma contro il greco Stefanos Tsitsipas, al primo turno dell’ATP 250 di Lione contro il francese Tristan Lamasine, agli ottavi di finale dell’ATP 250 di Umago contro lo sloveno Aljaz Bedene.

Nel 2020 uscì sconfitto agli ottavi dell’ATP 250 di Kitzbuehel contro Djere e agli ottavi a Roma contro il bulgaro Grigor Dimitrov (dopo aver superato Tsitsipas in tre set), raggiungendo poi i quarti di finale al Roland Garros (dopo aver liquidato il tedesco Alexander Zverev) dove perse contro lo spagnolo Rafael Nadal in tre set.

Nel 2021 si inchinò al cospetto del serbo Novak Djokovic al secondo turno del Masters 1000 di Montecarlo, perse la semifinale dell’ATP 500 di Barcellona contro Tsitsipas (doppio 6-3), non andò oltre il secondo turno tra il Masters 1000 di Madrid (ko contro l’australiano Alexei Popyrin) e il Masters 1000 di Roma (contro Nadal), fu letale l’ottavo di finale all’ATP 250 di Lione contro il francese Arthur Rinderknech e poi si fermò di fronte a Nadal agli ottavi di finale del Roland Garros.

Nel 2022 si arrese al tie-break del terzo set contro Zverev ai quarti di Montecarlo, a Madrid riuscì a guadagnare soltanto tre game contro il canadese Felix Auger-Aliassime agli ottavi, a Roma si fermò ai quarti contro Tsitsipas, al Roland Garros si ritirò nel corso del terzo set contro il russo Andrey Rublev e poi a fine luglio riuscì a vincere il torneo ATP 250 di Umago battendo in finale Carlos Alcaraz.

Nel 2023, invece, perse la rognosa semifinale contro il danese Holger Rune a Montecarlo (dopo aver vinto il primo set pe 6-1), decise di non disputare il quarto di finale dell’ATP 500 di Barcellona contro Lorenzo Musetti, a Roma fu sconfitto dall’argentino Francisco Cerundolo agli ottavi di finale e al Roland Garros uscì addirittura al secondo turno contro il tedesco Daniel Altmaier.

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