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Nuoto, Michele Lamberti concede il bis nei 100 dorso a Riccione. Megli vola alle Olimpiadi nella 4×200 sl

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Michele Lamberti
Lamberti / Giorgio Scala e Andrea Masini / DBM

Titoli di coda sulla seconda giornata di Finali allo Stadio del Nuoto di Riccione, sede dell’edizione 2024 degli Assoluti primaverili. Una competizione che mette in palio i titoli nazionali e, cosa ancor più importante, le carte olimpiche nelle singole specialità per chi ancora non ha compiuto il grande salto a Cinque Cerchi.

Un inizio all’insegna della velocità e non dai connotati olimpici visto che i 50 dorso donne e i 50 delfino uomini non fanno parte del programma di Parigi. Tuttavia, le prestazioni sono state degne di nota: sono arrivati i sigilli di Silvia Scalia (28.06), a precedere un’eccellente Sara Curtis (28.10, nuovo primato italiano “Cadette”), e di Lorenzo Gargani (23.41) a 0.03 dal personale, con l’irruzione di Alberto Razzetti (5° in 23.88 e al personale).

Il biglietto per la città degli Innamorati non è stato staccato, ma Costanza Conconcelli è stata autrice di un progresso notevole quest’oggi nei 100 farfalla. Già al mattino aveva migliorato il suo personale di 58.83, portandolo a 58.65, e poi nella Finale ha stampato un eccellente 57.77 a 0.3 dal tempo-limite per i Giochi (57.4), migliorando in maniera notevolissima. Titolo per lei su questa distanza a precedere Ilaria Bianchi (58.05) e Sonia Laquintana (59.39).

Ci ha provato Michele Lamberti a prendersi la qualificazione olimpica nei 100 dorso. Lui, trasferitosi a Verona e compagno di allenamenti di Thomas Ceccon, sta cercando di apprendere quanto più possibile da questa esperienza. Il personale è arrivato (53.56), con il titolo italiano annesso, ma sono mancati quei 3 decimi (53.2) per assicurarsi la carta a Cinque Cerchi. Ci riproverà il figlio del grande Giorgio al Trofeo Settecolli, ma resta l’evidenza di un altro miglioramento. Crescita anche del classe 2005, Christian Bacico, che per la prima volta ha infranto la barriera dei 54″ e siglato un ottimo 53.97 (2°). A completare il podio Matteo Brunella (54.04).

Decimi che sono mancati anche a Francesca Fangio, che con un gesto di rabbia ha accolto il suo titolo italiano dei 200 rana (2:23.90) a 0.8 dal crono voluto dalla FIN (2:23.1). Uno sfogo non legato al tempo odierno, ma alla prestazione dei Mondiali di Doha. Alle sue spalle Lisa Angiolini, con il personale di 2:24.71, e Martina Carraro (2:25.60).

Amarezza al termine dei 100 rana uomini nei quali Federico Poggio si aspettava di realizzare il 59.1 dai connotati a Cinque Cerchi. Niente da fare per lui, seppur con il titolo in 59.46. Delusione condivisa con gli altri due atleti sul podio, ovvero Ludovico Blu Art Viberti (59.75) e Simone Cerasuolo (59.80), le cui aspettative erano diverse dal punto di vista cronometrico.

A chiusura di giornata, le due grandi amiche, Sofia Morini e Simona Quadarella, si sono sfidate nei 200 stile libero e ha vinto la ragazza del Centro Sportivo Esercito in 1:58.64 (personale) a precedere la campionessa romana in 1:58.82. A completare la top-3 Sara Gailli in 1:59.48. Niente pass olimpico in questa gara. Biglietto per Parigi, in ottica 4×200 sl, per Filippo Megli che, nuotando 1:45.91 in apertura della prova a squadre per i Carabinieri, ha centrato l’obiettivo, rimanendo a 0.1 dal tempo-limite che vale il pass a livello individuale.

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