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Pagelle Tirreno-Adriatico 2024: Vingegaard fuori categoria, Tiberi non è ancora pronto

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Jonas Vingegaard
Vingegaard / Lapresse

PAGELLE TAPPE DI OGGI TIRRENO-ADRIATICO 2024

Venerdì 8 marzo

Jonas Vingegaard, 10: un corridore che ha vinto l’ultimo Tour de France con 7 minuti e mezzo su Tadej Pogacar e quasi 11 minuti sul terzo classificato, Adam Yates. Di cosa stiamo parlando? È semplicemente fuori categoria. Quando decide di attaccare seriamente, stacca tutti. Gli è sufficiente una tappa, anzi in questa Tirreno-Adriatico una salita sola, per risolvere la questione. Troppo superiore, inattaccabile. E dire che in primavera, negli anni passati, non era mai stato al 100% della forma, tanto che non aveva vinto né la Parigi-Nizza nel 2023 né la Tirreno-Adriatico nel 2022. Forse al top della condizione non lo sarà neppure ora, tuttavia ha raggiunto un livello tale che per vincere gli basta pedalare anche all’80%.

Juan Ayuso, 5: dopo la cronometro di San Benedetto del Tronto aveva affermato di sentirsi ormai molto vicino a fenomeni come Vingegaard e Pogacar. Il responso della strada è stato tuttavia implacabile: in salita il gap resta davvero ampio, almeno nei confronti dell’avversario odierno. Se chiude secondo, distante ben 1’12” dal danese, è solo grazie al lavoro del fido scudiero Isaac Del Toro. In salita lo spagnolo non è mai parso brillante, ha badato solo a ‘salvarsi’, non avendo le gambe per scattare.

Jay Hindley, 7: è un regolarista, non ha vinto per caso il Giro d’Italia 2022. Non sarà mai Vingegaard, Pogacar, Evenepoel o Roglic. Tuttavia fa parte di quel gruppo degli ‘altri’, in cui figurano 7-8 corridori, in grado di vincere una grande corsa a tappe quando mancano all’appello i fuoriclasse al momento inavvicinabili.

Ben O’Connor, 7: bene in salita, sta provando a tornare il corridore che colse un inatteso 4° posto al Tour de France 2021.

Cian Uijtdebroeks, 6,5: la stoffa di questo ragazzo belga è indiscutibile. Va forte a cronometro e regge bene sulle salite anche più impegnative. Ha appena compiuto 21 anni, la sensazione è che gli servano un paio di stagioni di esperienza per spiccare il volo.

Isaac Del Toro, 7,5: all’inizio fatica sul San Giacomo, poi rientra sul gruppetto del capitano Ayuso e svolge un lavoro sontuoso per limitare i danni nei confronti dello scatenato Vingegaard. Questo giovane messicano vinse il Tour de l’Avenir 2023 battagliando con i nostri Giulio Pellizzari e Davide Piganzoli, che terminarono in seconda e terza posizione.

Antonio Tiberi, 5: doveva essere un esame di maturità e, purtroppo, non è stato superato. Il giovane laziale aveva corso una buona Vuelta nel 2023, concludendo in top20. Un conto però è affrontare una corsa a tappe di tre settimane da gregario, un altro paio di maniche è invece farlo con l’insegna di capitano. Questa Tirreno-Adriatico avrebbe dovuto chiarire il valore del classe 2001 in salita al cospetto dei migliori, peraltro dopo le ottime impressioni destate nella cronometro iniziale. Il responso è stato negativo, perché Tiberi si è staccato quasi subito sul San Giacomo quando il ritmo imposto dalla Visma è diventato insostenibile. Non tutti sono fenomeni in giovanissima età, alcuni hanno bisogno di tempo ed anni per maturare: forse a volte lo dimentichiamo nell’era di questo ciclismo del tutto e subito. Ha avuto comunque il merito di non andare alla deriva, riuscendo a gestire le difficoltà ed a salvare, per ora, un piazzamento in top10 in classifica generale.

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