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Ciclismo
Parigi-Nizza 2024, Mattias Skjelmose: “Non pensavo che seguire Jorgenson fosse decisivo, contento per la vittoria”
Tappa con un finale altamente scoppiettante quella di oggi alla Parigi-Nizza 2024, la sesta, con Mattias Skjelmose (Lidl-Trek) che beffa tutti i big sul traguardo di La Colle-sur-Loup. Tante schermaglie tra i favoriti della vigilia, che però hanno lasciato andare il danese in compagnia di Brandon McNulty (UAE Team Emirates), che torna in maglia gialla, e Matteo Jorgenson (Team Visma | Lease a Bike), rispettivamente secondo e terzo all’arrivo dopo un attacco partito dall’americano dei Calabroni a una trentina di chilometri dallo striscione.
Miccia accesa da Primoz Roglic (BORA – hansgrohe), con lo sloveno che ha dato il via allo scompiglio generale degli ultimi chilometri. Una volta partiti in contropiede i tre, dietro nessuno ha praticamente dato cambi a Remco Evenepoel (Soudal – Quick Step), che ha guidato invano l’inseguimento. Arrivati sulla retta d’arrivo che tirava all’insù il danese ha lasciato sul posto i suoi compagni d’attacco, alzando le braccia al cielo. L’alfiere della Lidl-Trek racconta poi tutta la sua gioia al traguardo: “È la mia prima vittoria stagionale, sempre un momento speciale quando arriva questo giorno“.
Il campione nazionale danese continua la sua analisi: “Sono veramente felice, e sorpreso. Questo tipo di giornate sono sempre speciali, bisogna anche avere un po’ di fortuna. Ma la squadra ha lavorato perfettamente per me, chiudendo sulla fuga e dandomi la possibilità di giocare per la tappa“. Finale però che ha sorpreso lo stesso Skjelmose: “Non pensavo che fosse il momento decisivo quando ho seguito Matteo (ndr, Jorgenson), pensavo che o Remco o uno dei ragazzi in alto nella classifica generale sarebbe venuto a chiudere“.
“Amo le corse in Francia e specialmente in questa regione – prosegue il danese, alla prima vittoria alla Corsa verso il Sole e la decima stagionale – però se dovessi vincere la Parigi-Nizza sarebbe un miracolo. Penso che gli altri ragazzi sono sono più forti di me“. Chiusura dedicata al suo stato di forma: “Mi sento meglio che quando l’anno scorso ho vinto il Tour De Suisse, penso che sono in un grande momento ora“. Nessun rimpianto invece per come è andata la cronosquadre, dove la Lidl-Trek ha accusato un ritardo pesante: “Abbiamo perso tempo in quell’occasione, ma forse se non fosse stato così non avrei vinto oggi perché non mi avrebbero lasciato andare. Sono felice dove sono ora“.