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Perché Berrettini sta risalendo nel ranking ATP nonostante l’eliminazione con Murray

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Matteo Berrettini
Berrettini / LaPresse

Terminata l’avventura di Matteo Berrettini nel Masters1000 di Miami. Il tennista romano si è dovuto arrendere allo scozzese Andy Murray, impostosi con il punteggio di 4-6 6-3 6-4. Una partita condizionata dal malore accusato dall’italiano nel corso del secondo set, con il pericolo di uno svenimento al termine dello stesso.

Berrettini stoicamente è riuscito poi a concludere la partita, ma chiaramente non poteva essere al meglio. Una sconfitta però che non va a incidere più di tanto nel ranking ATP. Per quale motivo? Matteo non aveva scadenze in corrispondenza di questo periodo e, di conseguenza, ha potuto sfruttare anche i punti (pochi) di ingresso nel tabellone principale del 1000 della Florida.

Di conseguenza, pur avendo perso, è n.133 del mondo e ha buone possibilità per proseguire nella sua scalata. Certo, nel mese di aprile ci saranno 100 punti da gestire, tuttavia Berrettini, al via del torneo di Marrakech e di Monaco di Baviera, cercherà di vincere più partite possibili per tornare in auge e dar seguito alla sua ripresa nel massimo circuito internazionale.

In questo modo, il classe ’96 del Bel Paese potrà anche guadagnarsi l’accesso ai tabelloni principali dei tornei più importanti, senza passare dalle qualificazioni e sfruttare wild card e la regola del “ranking protetto”, come è avvenuto in quest’ultimo caso a Miami.

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