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Puppo non fa drammi: “Alcaraz fenomenale, ma non avrà mai il rigore di Sinner. Si equivalgono”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Jannik Sinner è uscito sconfitto in semifinale a Indian Wells contro Carlos Alcaraz: lo spagnolo ha interrotto la serie di 19 vittorie consecutive dell’italiano, approdando così in finale contro Daniil Medvedev. Un k.o. che non ridimensiona ciò che di buono ha fatto l’azzurro in questi mesi: adesso fondamentale resettare e presentarsi al top a Miami.

Nel classico appuntamento con TennisMania sulla web TV di OA Sport, Dario Puppo, commentatore per Eurosport, ha analizzato il match: “Onestamente non mi aspettavo dopo il 6-1 una situazione del genere perché era stato perentorio. Pensavo che sin da subito Alcaraz impostasse le variazioni: per come si era messo il match penso che in pochi avrebbero dato tante chance ad Alcaraz. Lo spagnolo è stato veramente bravo, quando vai sotto 6-1 contro uno come Sinner che sta facendo una stagione del genere, non è banale avere una reazione del genere. Nel terzo set Sinner non aveva la capacità di reggere il confronto per una serie di piccole cose: gli ho visto abbassare la velocità del servizio ad esempio. Un altro aspetto fenomenale nel primo set è stata la risposta: con quella qualità era praticamente ingiocabile. Quello che ho rivisto di Alcaraz è la capacità di accelerare improvvisamente nello scambio: è tornato il suo gioco. Secondo me era anche più fresco mentalmente rispetto a Sinner: riesce a essere un po’ più concreto con qualche colpo ad effetto in meno. Sarà interessante vedere anche la lotta ai primi quattro posti in classifica, perché c’è anche Medvedev che sta facendo tanti punti“.

Sul momento e il futuro di Alcaraz, rapportato alla rivalità con Sinner: “Il più forte è stato Djokovic negli ultimi anni rispetto a tutti, quando Alcaraz è al 100% della condizione può metterlo in difficoltà. Nel 2024 finora indiscutibilmente il migliore è stato Sinner. Alcaraz quando è straripante può vincere tornei in serie, ma non potrà mai fare sei mesi in serie ad altissimi livelli, non ha il metodo e il rigore di Sinner, non avrà mai queste caratteristiche. Lo spagnolo è forte su tutte le superfici, un filo meno indoor. Deve imparare la gestione, sono tanti i tornei ravvicinati, gli avversari ci sono e tutto cambia rapidamente. Se gioca al massimo Alcaraz è fenomenale. Penso che i precedenti con Sinner dimostrino come fra questi due giocatori ci sia grande equilibrio“.

Su Berrettini: “L’aspetto più positivo è la condizione: non è un Berrettini sfavillante che ci ricordiamo soprattutto sull’erba, ma ha raggiunto una finale in un Challenger che ha un livello non lontano ad esempio da Napoli 2022, quando fece la sua ultima finale. Sono passati 16 mesi da quella finale, ha vinto quattro tiebreak di fila in un giorno, quattro partite di fila, arrivano anche dei punticini. Molto importante anche per ritrovare fiducia“.

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