Tennis
Puppo sull’eliminazione di Alcaraz: “Non ha la testa di Sinner. L’azzurro sta tornando quello dell’Australia”
Nuovo appuntamento quotidiano sul canale YouTube di OA Sport con TennisMania Speciale Miami Open, in cui Dario Puppo, giornalista di Eurosport, commenta l’eliminazione di Carlos Alcaraz, sconfitto da Grigor Dimitrov, per poi parlare di Novak Djokovic, di Jannik Sinner e della semifinale tra lo stesso Dimitrov ed Alexander Zverev.
Il primo commento sull’eliminazione di Alcaraz: “Come succede tante volte nel tennis, e anche per i grandi campioni, per quelli che sono i punti di riferimento della loro generazione, possono perdere per merito degli altri, perché questo è successo ieri con un Dimitrov così, che tra l’altro veniva da una lotta incredibile con un Hurkacz, in cui l’ha scampata bella al tiebreak decisivo. Io devo dire la verità, è un piacere per il tennis, ovviamente, come ho già detto altre volte, il concetto di serie tv applicato allo sport o comunque alle rivalità, funziona tantissimo, ma va bene così. Se salta una volta Alcaraz, una volta Sinner piuttosto che Medvedev, io dico che non c’è nulla di strano. Poi è chiaro che ci possono essere i tifosi di Alcaraz, i tifosi di Sinner, i tifosi non di Sinner, mettiamola così, o comunque quelli che vanno contro, però il tennis non è così“.
Un plauso a Grigor Dimitrov per quanto fatto contro Alcaraz: “Io credo che il Dimitrov di ieri, se fosse stato in grado di esprimere quel tennis con Sinner, lo avrebbe messo decisamente in difficoltà. Ma Sinner ha armi, testa e gioco diversi da Alcaraz, e poi si conoscono abbastanza. Se non sbaglio c’è stato anche un match a Roma, con Dimitrov e Sinner quando era molto giovane Sinner, se non ricordo male“.
Il punto di forza di Sinner in questo torneo: “Sinner alle volte nella sua, diciamo, semplicità, può sembrare banale, ma invece in diverse situazioni non lo è. Questa cosa io la ribadisco per chi magari segue da poco il tennis o non ha una conoscenza così approfondita, quando effettivamente si cambia torneo, lo stiamo dicendo tante volte, cambiano le condizioni, cambia il sorteggio, ti si propongono magari più volte avversari che non hai incontrato così spesso, devi partire adattandoti e magari, appunto, aspetti i primi game per capire come vanno le cose. Questa settimana sicuramente Jannik è partito un po’più a rilento, però ha finito anche meglio di come l’abbiamo visto, parlo nelle varie partite, come ho già spiegato ieri, rispetto ad Indian Wells, ma anche non lontano da quello che abbiamo visto agli Australiano Open a mio modo di vedere. Bisogna avere la capacità di adattarsi molto rapidamente nelle singole partite e nel torneo“.
Un commento su Djokovic dal punto di vista umano: “Dal punto di vista umano secondo me ha dato anche Djokovic, il problema è che lui in campo non si fa il problema di perdere il controllo alle volte, o di avere quella situazione che dà fastidio, senza dubbio, o anche di fare fuori dal campo, diciamo, cose che sono un po’ stravaganti, mettiamola così, il fatto di abbracciare gli alberi, dell’opinione che ha dell’acqua, tutta una serie di cose che lui ha dichiarato, però la sua vicenda umana senza dubbio è la più interessante dei big three. Non me ne vogliano Nadal, Federer e i loro tifosi, ma io ricordo quando c’è stata la Laver Cup in cui si è ritirato Federer, ve lo garantisco, siccome c’era la vicenda del fatto che Djokovic non giocava da un po’ di tempo, da Wimbledon mi sembra, perché non poteva andare negli Stati Uniti, ma sapete quanta attenzione c’era su di lui? Quando sono entrati in conferenza stampa uno dietro l’altro, il Dream Team del tennis, perché nell’Europa c’era Borg, Nadal, Djokovic, Federer, Murray e c’era pure Berrettini, c’era Ruud, McEnroe nell’altra conferenza stampa del Resto del Mondo, c’erano tantissime domande su Djokovic, e lui vorrebbe star lì a parlare anche di più, ma poi lo bloccano, perché comunque bisogna stare dentro certi tempi, l’organizzazione della Laver Cup e Tennis Australia sono molto rigidi da questo punto di vista, quindi io capisco le battute, ci sta, poi non è simpatico a tutti, anzi ha un fronte abbastanza numeroso contrario, però vi assicuro, sono convinto, se ci fosse la possibilità di incontrarlo per strada, è forse uno dei più grandi campioni a non negarsi mai. Anche più di quelli che magari considerate i vostri idoli assoluti, alle volte capita magari di incrociarli e di non essere così contenti o pienamente soddisfatti“.
Sulle possibilità di Dimitrov di battere Zverev: “Io l’ho visto molto centrato, il servizio sicuramente è molto importante quando si arriva anche a giocare match di livello, come lo sarà per Sinner, l’ho già detto ieri, con Medvedev. Per me può batterlo, perché comunque lo può mettere in difficoltà anche sul rovescio stesso, giocando certi colpi. A lui piace anche spostarsi dalla parte del rovescio e giocare quel dritto, come mi spiegava Giorgio Galimberti, sulla terra, soprattutto, allenare quella traiettoria del dritto anomalo è molto interessante, perché è comunque una traiettoria diversa rispetto a quella che puoi generare con il rovescio, che sia che ad una mano o a due mani, è uno che può aprirsi tanto gli angoli, dipende se gli darà il tempo per farlo. Secondo me sarà una partita in tre set, non credo che finirà in due“.