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Salto con gli sci

Salto con gli sci, l’idea del pettorale nominale per i medagliati ai Mondiali junior. Una carta per agevolare i giovani

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Daniel Tschofenig
Daniel Tschofenig - Lapresse

Chi scrive non è certo stato tenero nei confronti del management della combinata nordica in tempi recenti. D’altronde, se la disciplina ha preso la piega attuale, ritrovandosi sull’orlo dell’esclusione dal programma dei Giochi olimpici, è perché chi ne tiene le redini da un decennio abbondante ha imboccato una serie di direzioni sbagliate.

Chi scrive, però, segue la filosofia del “dare a Cesare quel che è di Cesare e a Cristo quel che è di Cristo”. Troppo facile sparare a zero sulle (tante) colpe dei padroni del vapore senza però rimarcare quantomeno un paio di preziose innovazioni partorite nell’ultimo decennio. Una di esse è l’istituzione del cosiddetto Provisional Competition Round, che consente di “salvare” le gare in caso di maltempo.

Un’altra riuscitissima trovata è quella di riservare un posto nominale in Coppa del Mondo agli atleti capaci di fregiarsi di una medaglia ai Mondiali junior. Costoro sono extra-contingente e possono essere schierati dalle rispettive nazioni sino all’edizione successiva della manifestazione iridata giovanile. Al riguardo, si vuole avanzare una proposta, quella di cooptare la dinamica anche in altri sport. Uno su tutti, affine alla combinata. Il salto con gli sci.

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Se c’è una disciplina dove il ricambio generazionale sta diventando sempre più macchinoso, quella è proprio lo Skispringen. Le storie di chi deve affrontare una gavetta apparentemente infinita, emergendo solo in età relativamente avanzata, si stanno moltiplicando. In tal senso, la riduzione dei contingenti nazionali delle superpotenze, decisa lo scorso anno, non aiuta.

Assegnare un posto nominale a chi sale sul podio iridato juniores consentirebbe di dare una concreta opportunità di crescita ai giovani, nonché più respiro ad atleti e staff tecnici delle nazioni di riferimento, che vedrebbero allentata la pressione interna.

Qualcuno potrà avanzare un appunto: “Però se, per esempio, l’Austria monopolizza il podio come accaduto nel 2022, ci ritroveremmo nove austriaci fissi in Coppa del Mondo!”. Obiezione accolta. Allora sarebbe sufficiente pensare a un massimo di un pettorale extra per ogni nazione con un ragazzo nelle prime tre posizioni.

Nel caso di specie del 2022, l’Austria avrebbe goduto di uno slot da assegnare a piacimento a uno tra Daniel Tschofenig, David Haagen e Markus Müller. Magari a rotazione, a seconda delle scelte dei tecnici.

Non si vuole dare un posto fisso nominale? Si può sempre considerare l’idea di conferire un numero limitato di “wild card” a chi si fregia di una medaglia juniores. All’atto pratico, lo staff tecnico austriaco potrebbe decidere di schierare Stephan Embacher (campione del mondo junior in carica) in due/tre gare a proprio piacimento, ponendolo al di fuori del contingente abitualmente a disposizione.

È un’ipotesi di cui disquisire, visto che ci si avvicina ai meeting di primavera, durante i quali vengono discussi eventuali cambiamenti regolamentari in ottica futura. Qui si lancia l’idea. A chi occupa le posizioni di rilievo nella stanza dei bottoni il compito di valutarla.

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