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Sci Alpino

Sci alpino, la miglior Brignone della carriera alle finali di Saalbach. Lampo Peterlini in slalom

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La stagione di Federica Brignone resterà nella storia dello sci alpino azzurro e, davvero, l’unico enorme rimpianto è quello che la valdostana non riuscirà a conquistare nemmeno una sola sfera di cristallo. Semplicemente la miglior Brignone della carriera, capace di spingersi dove mai era arrivata in precedenza, nemmeno quando ha vinto la generale, ed i numeri potevano essere ancora meglio vista la quantità impressionante di gare cancellate e mai recuperate.

L’ultimo capolavoro è arrivato nel gigante delle finali di Saalbach, semplicemente dominato dall’azzurra. Federica ha rischiato di uscire sia nella prima sia nella seconda manche, ma in entrambe ha dato la sensazione di essere inarrestabile per tutte le avversarie. Alla fine i distacchi parlano chiaro, con il resto del mondo distanziato quasi tutti di oltre un secondo e mezzo. 

Una vittoria che vale tanti nuovi primati per l’azzurra, partendo già dal nuovo record di punti di sempre per un’italiana in classifica generale (1472), con la possibilità anche di superare quota 1500 con le ultime due gare rimaste, superG e discesa, anche se la condizione della neve vista ieri qualche dubbio lo mette sul possibile svolgimento di entrambe le gare. Inoltre questa è la sesta vittoria stagionale e mai Brignone si era spinto a tanto in Coppa del Mondo, eguagliando anche il primato italiano, che era di Sofia Goggia nella stagione 2021/2022.

La due giorni di Saalbach dedicata alle prove tecniche non ha dato soddisfazioni al maschile, con entrambe le gare che hanno visto delle prove opache da parte degli azzurri; mentre nello slalom femminile Martina Peterlini è riuscita a centrare il miglior risultato stagionale, cogliendo un bel nono posto, la sua seconda presenza in carriera in Top-10 in Coppa del Mondo.

Una stagione altalenante quella dello slalom femminile italiano, che ha vissuto alcuni picchi improvvisi, su tutti il quinto posto di Marta Rossetti a Killington. Sicuramente è mancata la continuità tra le azzurre, con davvero troppe eliminazioni già nella prima manche. Eppure qualche segnale di crescita lo si è visto e la speranza è quella che dal prossimo anno si possa ripartire con la consapevolezza che certi risultati (quelli di Peterlini e Rossetti) non è impossibile raggiungerli.

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