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Sinner fatica un set, poi dilaga con Shelton e accede ai quarti ad Indian Wells

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Jannik Sinner prosegue la sua avventura in California. Ci ha provato Ben Shelton (n.16 ATP), nel match degli ottavi di finale del Masters1000 di Indian Wells, a mettere in difficoltà l’altoatesino (n.3 del mondo) e per un set c’è riuscito. L’epilogo favorevole al tie-break 7-6 (4) ha dato lo slancio al giocatore italiano di fare la differenza nel secondo parziale, facendo emergere anche la differente consistenza tra i due tennisti. Sul cammino dell’azzurro ci sarà il ceco Jiri Lehecka nei quarti di finale, che sta impressionando nel corso di questo torneo, viste le vittorie contro Andrey Rublev e Stefanos Tsitsipas. Per il classe 2001 del Bel Paese si è concretizzata la vittoria n.18 consecutiva.

Primo set nel quale Shelton parte fortissimo, mettendo grande aggressività in risposta. Sinner è costretto a cancellare ben quattro palle break nel quarto game. Scampato il pericolo, l’altoatesino trova grande efficacia in risposta e, complice un doppio fallo dell’americano, c’è il break. Si prosegue on serve fino a quando Jannik si trova nelle condizioni di chiudere la frazione. Un nastro beffardo aiuta lo statunitense sulla palla set e poi il n.3 del mondo non è così lucido nella gestione degli scambi. C’è il contro-break. Sinner ha una reazione, costruendosi ben tre possibilità per il nuovo vantaggio, ma Shelton anche con l’aiuto del servizio le annulla. Si va al tie-break e il 22enne di Sesto Pusteria comincia alla grande, andando avanti di due mini-break (4-1). La partita però è veramente tirata e l’americano trova colpi potentissimi che gli consentono di impattare sul 4-4. Alla resa dei conti Sinner è il più lucido e non sbaglia, contrariamente al suo avversario, e sul 7-4 conquista il primo parziale, grazie una grande accelerazione di dritto lungolinea come nella Finale degli Australian Open 2024.

Nel secondo set Shelton si fa prendere dalla foga e gioca in maniera scriteriata l’apertura, subendo il break. Sinner mette in campo tanta solidità e si porta sul 3-0, avendo anche la possibilità del doppio vantaggio, ma lo statunitense si aggrappa come al solito al servizio. Nel quinto game l’americano prova a spingere con tutto quello che ha, ma Jannik la spunta con pragmatismo. E’ lo snodo decisivo perché Shelton si scioglie completamente al cospetto del “muro italiano”, che archivia la pratica sul 6-1.

Leggendo le statistiche, da sottolineare i 17 vincenti a fronte degli 11 errori gratuiti di Jannik rispetto al rapporto winners/gratuiti di Shelton pari a 14/35. Sinner ha concluso con il 68% di prime di servizio in campo, da cui ha ottenuto il 77% dei punti, ma cosa ancora più importante è stato il rendimento con la seconda, visto il 62% dei quindici vinti.

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