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Tennis, Jasmine Paolini: “Amo maggiormente la terra rossa, ma ho capito di poter giocare bene anche sul cemento”

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Paolini / LaPresse

Poche ore si comincia. Jasmine Paolini si sta preparando nel migliore dei modi al via del Sunshine Double, la serie di WTA1000 di Indian Wells e di Miami, dal peso specifico importante nel massimo circuito internazionale del tennis. La toscana è reduce dal sorprendente successo del 1000 di Dubai, dove la nostra portacolori è stata in grado di battere giocatrici molto forti e di prevalere nell’atto conclusivo contro la russa Anna Kalinskaya, che l’aveva battuta negli ottavi di finale degli Australian Open 2024.

Grande risultato e strepitoso balzo in avanti nella classifica mondiale, visto che Jasmine è attualmente n.14. Non si vuol arrestare la corsa, nella consapevolezza che confermare quanto fatto sarà ancora più complicato. In un’intervista concessa a WTA Insider Podcast, Paolini ha ammesso di aver ottenuto i suoi unici due titoli nel circuito su una superficie (cemento) che non è la sua preferita.

Credo che la prima volta che ho giocato un torneo sul cemento sia stato forse quando avevo 14 anni. Mi allenavo un paio di volte al National Tennis Center sul cemento. Di base non è facile allenarsi e adattarsi, perché la nostra formazione è prettamente sulla terra battuta“, ha raccontato la nostra portacolori.

Con il titolo a Portorose nel 2021 però le cose sono iniziate a cambiare per la 28enne tricolore: “Quando ho vinto il mio primo titolo WTA sul cemento sono rimasta molto sorpresa. Non avrei mai pensato che il mio primo torneo sarebbe stato su questa superficie. Quindi, da quel momento in poi, penso di aver capito che posso giocare bene anche sul duro. Me lo dicevano tutti, ma non ci credevo. Adesso non c’è più motivo per lamentarsi perché so che ho le armi per fare bene non solo sulla terra“.

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