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Atletica, Elena Bellò verso le Olimpiadi: “Non farò più l’altura. Obiettivo finale e personale, ma niente 1500”

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Elena Bellò
Bellò / AllShotLive IPA Sport

Elena Bellò è stata ospite dell’ultima puntata di Sprint2u, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e andata in onda sul canale Youtube di OA Sport. La mezzofondista azzurra, specialista degli 800 metri ma ottima interprete anche dei 1500, ha ripercorso le tappe principali del suo percorso negli ultimi anni proiettandosi verso gli appuntamenti clou del 2024: l’Europeo di Roma e le Olimpiadi di Parigi.

Sicuramente è un periodo molto buono per il mezzofondo italiano. Tra noi atleti ci stimoliamo molto, perché adesso abbiamo alzato l’asticella ed è necessario continuare a migliorarsi anche solo per partecipare a un evento internazionale con la maglia azzurra. Mi aspetto quest’anno ancora un notevole salto di qualità da parte di tutte. La sfida stimola tanto, soprattutto se è in Italia. Io sarò focalizzata sugli 800, non credo ci sarà tempo di fare neanche un 1500. Non è in programma“, dichiara la 27enne nativa di Schio sulle tante azzurre protagoniste tra 800 e 1500.

Sul suo ottimo 2022:I due 1’58″97 che ho fatto non sono comparabili perché durante i Mondiali di Eugene già partivo con un problema ai femorali che si è acuito molto durante il viaggio. Eugene infatti è il mio grande rammarico, perché la condizione fisica che avevo lì non l’ho avuta neanche al Golden Gala del mio record. La semifinale è stata proprio disastrosa perché sentivo questo dolore femorale durante la gara che non mi permetteva di spingere, infatti sono rimasta stupita poi di aver rifatto l’1’58” due settimane dopo Eugene, a Chorzow. Quando sono tornata dall’Oregon facevo fatica a correre, correvo storta perché avevo il problema ai femorali, ed è stata l’ultima cartuccia di qualità che sono riuscita a tirare fuori quell’anno. Anche a causa di quel problema fisico, la condizione che era già alta a fine maggio e altissima a luglio, anche se non l’ho dimostrato, non è rimasta fino agli Europei. È stato difficile da accettare, però a posteriori in quella stagione vedo solo crescita e miglioramento“.

Su un 2023 molto travagliato:È stata una stagione veramente difficile da affrontare. Abbiamo fatto qualche cambiamento, lavorando un po’ di più sull’aspetto aerobico e sulla quantità. Già in primavera non sentivo le stesse buone sensazioni che ricordavo di avere l’anno precedente. Facevo buoni tempi in allenamento, ma non sentivo quella facilità, poi ci mettevo di più a recuperare dagli allenamenti. Poi anche il fatto di non andare bene nelle prime gare, ha fatto sì che in una condizione fisica non eccellente anche l’aspetto mentale di serenità venisse meno. Ho sperimentato una prima altura a St. Moritz che al ritorno non mi ha dato dei riscontri positivi e ho avuto un problema che non abbiamo ancora capito: ho preso peso, non avevo belle sensazioni, uno sbalzo forse ormonale. Infatti non ho più intenzione di sperimentare ad alture elevate, mezze alture sì ma dai 1800 in su non mi conviene. Sono soddisfatta di essere riuscita a correre 1’59″15 a fine stagione perché non me l’aspettavo, infatti sono orgogliosa di essere rimasta sempre concentrata e determinata nonostante tantissimi intoppi ed eventi negativi che si susseguivano. Non aver mollato mi ha dato la giusta ricompensa. Quel risultato di Bellinzona ha posto le basi per il 2024“.

Sulla sua condotta di gara:Mi piace sentirmi protagonista. Essere lì davanti con le altre mi dà la sensazione di giocarmela realmente con loro e sono più concentrata. Quando sono dietro, anche se dipende dal tipo di gara, ho la sensazione di non avere il controllo. Questa è la gara tipo che piacerebbe a me, poi bisogna essere in grado di gestire tutti gli schemi di gara“.

Sulla preparazione invernale e sulla scelta di non partecipare ai Mondiali indoor: “Io ed il mio allenatore abbiamo deciso di fare la stagione indoor, tre gare, però senza prepararla. È un’estate così densa di appuntamenti e lo scopo è quello di arrivare fino ad agosto al massimo della forma, quindi abbiamo deciso di evitare di preparare le indoor. Siamo stati in raduno in Sudafrica ed è stata come una base per il lavoro primaverile. La stagione indoor non mi piace come quella outdoor, perché trovo più difficile correre al coperto. Comunque aver corso in 2’01” alto non è male senza lavori specifici, quindi ci siamo portati a casa delle discrete sensazioni dalle indoor. Poi abbiamo staccato 4-5 giorni e siamo ripartiti con la preparazione per le outdoor. I Mondiali di Glasgow non sono mai stati un obiettivo“.

Sulla sua programmazione delle gare outdoor: “L’esordio sarà sui 600 metri, una distanza spuria, il 27 aprile a Milano. Sarà interessante, sono curiosa del riscontro cronometrico. Diciamo che nei 600, essendo io una mezzofondista tendente forse più ai 1500 rispetto ad una velocista tendente ai 400, può essere interessante vedere il mio miglioramento su una distanza più corta e veloce. Abbiamo lavorato molto su questo aspetto, privilegiando lavori veloci sia a marzo che in questi giorni. Poi l’idea è di fare due-tre 800 metri a maggio, ancora non so dove e quando. L’obiettivo è ottenere un buon tempo entro metà/fine maggio per poter partecipare agli Europei con la consapevolezza di quanto valgo“.

Sulla sua eventuale preferenza tra Europei casalinghi e Olimpiadi: Voglio correre forte in tutti e due. Sicuramente l’Europeo è una grossa occasione. Io ed il mio allenatore stiamo mirando innanzitutto a Roma, e credo che l’andamento degli Europei possa dare un quid in più alla preparazione per le Olimpiadi. Se andrà bene a Roma, l’approccio mentale sarà già buono e vincente. Io ho 27 anni e di sicuro non rinuncio ad un risultato importante alle Olimpiadi. Non voglio dare priorità a nessuno dei due eventi, ma focalizzarmi su entrambi. I miei obiettivi? Agli Europei voglio arrivare in finale per poi giocarmela quel giorno. Il livello degli 800 è ancora più alto rispetto a Monaco. Devo valere meno del mio personale in quei giorni, sull’1’58” basso, per arrivare tranquillamente in finale e a quel punto dire la mia. Io vorrei la medaglia, o comunque avvicinarmi il più possibile. Con 1’59” alto o 2’00” non vai in finale, quello sarà un momento importante della stagione. Ai Giochi il livello sarà ancora più alto e vado lì per arrivare in finale. Poi se esco in semifinale con il personale sono contenta, però vado lì per fare di tutto per arrivare in finale“.

Questo e tanto altro nella video intervista integrale a Elena Bellò, nell’ultima puntata di Sprint2u.

VIDEO INTERVISTA ELENA BELLÒ

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