Atletica
Atletica, Simonelli senza limiti: “Progresso importante nei 110 hs. Per la staffetta ci sono…”
Un grande talento. Lorenzo Simonelli è sicuramente uno degli esponenti più importanti della nouvelle vague dell’atletica italiana. Reduce dal fantastico argento nei Mondiali indoor sui 60 metri a Glasgow (Scozia), il 21enne nostrano ha stabilito in quella Finale anche il primato italiano di 7.43, dimostrando il carattere di chi non teme il confronto con avversari ben più navigati. Solo lo statunitense, primatista del mondo, Grant Holloway ha saputo precederlo in quell’atto conclusivo.
Simonelli ha voglia di continuare migliorare. Figlio di un antropologo e con mamma tanzaniana, l’atleta azzurro ha iniziato a far parlare di sé nella stagione indoor del 2019 con il limite italiano allievi dei 60 ostacoli, stabilito tre volte fino a 7.71. Nel 2021 è diventato primatista nazionale juniores al coperto (7.63), ma dimostrando qualità non comuni sia nei 110 ostacoli che per la staffetta nel contesto outdoor.
Dall’autunno 2022 è iniziato il sodalizio tecnico con Giorgio Frinolli e nel 2023 ha superato tre volte la migliore prestazione nazionale U23 dei 60 ostacoli in sala, arrivando a 7.59 per piazzarsi quarto agli Europei indoor, poi all’aperto si è spinto nei 110 ostacoli fino a 13.33, a sei centesimi dal record italiano assoluto, vincendo anche l’argento agli Europei U23, mentre nei 100 piani è sceso a 10.25. Dopo aver corso in 6.59 nei 60 indoor, è diventato primatista italiano assoluto dei 60 ostacoli migliorando quattro volte il primato fino a 7.43 nella finale iridata menzionata.
Di questo e di altro il classe 2002 ha parlato ai microfoni dell’ultima puntata Sprint2U, condotta da Ferdinando Savarese e in onda sul canale Youtube di OA Sport. Una competizione mondiale vissuta con Mattia Furlani, compagno di stanza d’eccellenza, tenuto conto del suo argento nel salto in lungo: “Ha portato bene a entrambi, si può dire“, ha ammesso Lorenzo.
Una stagione nella quale, raggiunto il limite di 7.50 nei 60 ostacoli, serviva uno step anche mentale: “L’ho avuto ai campionati italiani di Ancona quando ho fatto 7.48 e lì mi sono sbloccato, riuscendo ad abbattere questo muro e di correre in maniera molto più fluida e serena a Madrid e soprattutto a Glasgow. Mi sono presentato fiducioso, ma certamente non mi aspettavo l’argento. E’ stato bello probabilmente anche per questo, dal momento che non avevo l’ossessione della medaglia e mi sono goduto la Finale al meglio possibile“, ha raccontato Simonelli.
Parlando degli allenamenti con Frinolli: “Abbiamo lavorato molto sulla padronanza del gesto con Giorgio, essere lucidi dall’inizio alla fine della gara, concentrandosi solo sulla propria corsia. Era quello che mi mancava l’anno scorso, dal momento che tendevo spesso a strafare e metterci troppa foga. Quest’anno ho avuto una mentalità diversa. Abbiamo fatto molti allenamenti, cercando la tecnica pulita, affrontando anche ostacoli più bassi e lontani, in modo da riprendere la compostezza. È stato questo un po’ il punto di svolta, avendo capito come lavorare, essendo il secondo anno in cui mi sono allenato con Frinolli“.
Chiaramente, tiene banco il tema del miglioramento sui 60 come potrebbe tradursi nei 110 ostacoli all’aperto: “Non c’è proporzionalità perché sono due gare molto diverse. Nella gara outdoor c’è quella seconda parte di gara che è veramente molto impegnativa e bisognerà lavorare molto sul mantenere la velocità e la resistenza. Non voglio azzardare nel dire tempi, ma la crescita avuta nei 60 può tradursi in qualcosa di importante anche nei 110. Vedremo. Non ho preferenze tra le due specialità perché credo di poter far bene entrambe”.
Un Simonelli coinvolto anche nel gruppo della staffetta tricolore per i Mondiali di staffette che si terranno dal 4 al 5 maggio a Nassau (Bahamas). C’è stata una precisazione: “Apro una piccola parentesi: è sbagliato affermare che chi fa ostacoli, non sia competitivo nella velocità pura. Ho sentito dire questo e quindi volevo sottolinearlo. Entrare nel gruppo della staffetta è qualcosa che mi piace molto, siamo tanto amici e l’uno con l’altro ci aiutiamo. Se avessi la possibilità come staffettista, non mi tirerei indietro. È una delle gare più divertenti da fare. Dovranno partecipare i migliori quattro, se ci sono bene, altrimenti bene comunque, perché mi sento coinvolto lo stesso. Frazione preferita? Nella prima ci potrebbe stare e non avrei problemi“.
Una stagione che vivrà degli Europei a Roma nel mese di giugno e poi delle Olimpiadi a fine luglio e inizio agosto: “Tengo a entrambe le competizioni. Sicuramente il peso della medaglia è diverso. Voglio dire la mia e se sarò ai Giochi voglio vivermi al meglio questo sogno. Lavorerò molto per raggiungere questi traguardi. Le Olimpiadi sono l’obiettivo più grande, ma anche gli Europei non sono da sottovalutare, anzi. Davanti al nostro pubblico…“.
E sul programma di avvicinamento ancora non ci sono date precise: “Sarò a Nassau ai primi di maggio, poi vedremo. Non abbiamo ancora deciso, potrei forse prendere in considerazione il Meeting di Savona“.