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ATP Madrid 2024: un gran Lorenzo Sonego non lascia scampo a Gasquet e si regala il derby con Sinner

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Lorenzo Sonego
Sonego / LaPresse

Un’ora e 22 minuti: tanto basta a Lorenzo Sonego per liberarsi di Richard Gasquet all’esordio nel Masters 1000 di Madrid. Il francese, passato dalle qualificazioni, non riesce a fermare un’ottima versione del torinese, che s’impone per 6-2 7-5 e si regala il derby di secondo turno con Jannik Sinner: si giocherà sabato.

L’inizio di Sonego è di quelli da incorniciare, contro un Gasquet che, invece, si può tranquillamente definire un po’ lento nella situazione. Tre dritti molto efficaci di fila lo portano al break in apertura, replicando sempre con tanta precisione pochi minuti dopo per salire sul 3-0 e poi 4-0. Il torinese, in questa fattispecie, si assicura di fatto il primo set. Benché il suo avversario cominci a carburare meglio, Sonego resta implacabile. Cinque gli ace nel parziale, compresi i due che gli consentono di mettere insieme il 6-2.

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Il primo vero brivido il piemontese lo corre nel secondo gioco del secondo set, in cui si trova a dover fronteggiare tre palle break di fila. Le salva tutte, con servizio e dritto, gestione di uno scambio lungo e, infine, con un dritto che prende la riga. In generale, però, in questa fase è Gasquet a mostrare le cose migliori, e non solo perché riesce più spesso a creare difficoltà al piemontese. Lentamente, però, cambia la prospettiva, visto che l’italiano riesce a tenere meglio il servizio. E, sul 5-5, arriva la svolta: un altro gran game in risposta lo porta a trovare il break e a servire per il match sul 6-5. Il francese, però, è uno che non molla mai, gioca un bellissimo scambio in zona rete per arrivare al 15-30, ma di lì l’azzurro ritrova concretezza per chiudere dopo che l’ultima volée dell’ex top ten finisce appena larga.

Sono nove gli ace che caratterizzano l’ottima odierna performance di Sonego, caratterizzata anche da un eccellente 33/40 (83%) con la prima di servizio. Da rimarcare anche il fatto che, proprio alla battuta, il torinese non abbia praticamente mai realmente tremato: le sole tre palle break concesse sono arrivate in un unico game, e poi (ma anche prima) mai più.

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