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Berrettini torna a riassaporare il gusto di una finale! Batte Navone in rimonta e si giocherà il titolo a Marrakech

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Matteo Berrettini
Berrettini / LaPresse

Volli, sempre volli, fortissimamente volli. Matteo Berrettini torna a disputare una finale ATP a distanza di un anno e mezzo, dal torneo di Napoli di ottobre 2022, ma questa volta l’ultimo atto di Marrakech è di un gusto dolcissimo. L’argentino Mariano Navone, finalista a Rio de Janeiro, si arrende con il punteggio di 6-7 6-3 6-2 dopo due ore e quarantacinque minuti e l’azzurro andrà a disputare la tredicesima finale della sua carriera contro lo spagnolo Roberto Carballes Baena domani. E soprattutto, rientrerà in top 100 mondiale.

Matteo inizia bene la sua partita, con due turni al servizio abbastanza tranquilli e due possibilità per poter breakkare il suo dirimpettaio, apparendo però un pochino impreciso al momento di dare lo strappo. Però nel quinto gioco arriva un momento di stanca dell’azzurro, che perde il filo: tre errori in fila concedono inaspettatamente il vantaggio a Navone, che inizia a tessere la sua tela fatta di una partita assai accorta tatticamente.

L’argentino è vittima del ‘braccino’ quando va a servire per il set, tre errori e Matteo non si lascia sfuggire l’occasione da vero e proprio martello, andando anche a procurarsi un set point sprecato però con un dritto che vola via. Si va al tiebreak che viene però condizionato dal vento: una sua sventagliata vola via dal campo dando il vantaggio all’argentino che stavolta non trema e si porta a casa il set.

Ma l’azzurro non vuole saperne, sa di avere le possibilità di poter fare sua la partita. Spinge sul servizio costringendo Navone a forzare, che con un doppio fallo concede due palle break a Matteo: la prima è già quella buona, con un dritto a sventaglio che permette al romano di passare avanti, consolidando il break dopo un quarto game ai vantaggi. L’argentino non molla, si procura un’altra palla break con la steccata di dritto di Berrettini che però risponde da gran giocatore qual è, e nel nono gioco si prende un altro break che gli permette di iniziare il set decisivo al servizio.

Ed il vantaggio psicologico si fa immediatamente sentire. Prima il gioco tenuto con una gran smorzata, poi il break che arriva per via di una stecca di Navone causata però dalla potenza di Berrettini da fondo campo: l’azzurro vola così sul 3-0. La partita rimane però ruvida, c’è bisogno di grande attenzione per tenere il servizio nel settimo gioco dal 15-30 con un ace e due prime vincenti, e poi, libero da ogni ansia, Berrettini spinge come sa fare, procurandosi due palle match sul servizio di Navone: basta la prima, con il cross dell’argentino che vola in corridoio e l’azzurro che caccia un urlo di quelli di un giocatore che vuole, fortissimamente vuole, tornare dove gli compete.

Sei gli ace per Matteo Berrettini, che ha vinto il 77% dei punti con la prima di servizio (50/65) ed il 52% con la seconda (11/21), offrendo la miseria di due palle break all’argentino, molto più falloso. Emblematico il fatto che, anche nel primo set perso, ha vinto comunque più punti di Navone, 42 a 41: il computo totale è di 107 a 86.

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