Ciclismo
Colbrelli e la magia della Roubaix: “Quel 3 ottobre 2021 è nella storia. Io ebbi fortuna, Moscon no”
Sonny Colbrelli ha vinto la Parigi-Roubaix nel 2021, regalando all’Italia una magia indimenticabile in quella che è una delle Classiche Monumento più amate. Il trionfo al Velodromo, al termine di una gara caratterizzata dal grande fango, resterà per sempre nella leggenda del ciclismo tricolore. Il veneto è ora Direttore Sportivo della Bahrain-Victorious ed è intervenuto a Sport2day, trasmissione del canale YouTube di OA Sport.
Sonny Colbrelli ha analizzato quanto successo domenica all’Inferno del Nord: “Quando ritorno a Roubaix ho sempre mille ricordi, tantissime persone si ricordano quella giornata e anche io non la dimenticherò mai. La squadra non è andata male, anche senza il capitano Mohoric. Wright ha fatto un bel tredicesimo posto in una gara corsa a mille con medie altissime. Quando c’è van der Poel è sempre difficile da contrastare, non soltanto lui ma tutta la squadra“.
Sonny Colbrelli ha poi proseguito: “Mi aspettavo l’attacco anche prima, anche ad Arenberg. Vedendo come ha gestito la squadra, poi c’era lì Philipsen che lo scorso anno aveva fatto secondo e aveva un’ottima condizione. Andare via così presto può anche essere un rischio, abbiamo visto Pedersen che al Fiandre ha anticipato e si è spento. Quando lui fa questi attacchi poche volte sbaglia, è cambiato non solo fisicamente, ma anche tatticamente. Magari prima attaccava solo per il piacere di farlo, ora arriva anche al traguardo“.
Un’emozione diversa stare in ammiraglia rispetto all’essere in gara? “Sono sempre grandi emozioni. Ad Arenberg e in altri punti dove ho fatto la differenza o dove stavo cadendo è stato come vivere un ritorno al passato. Quando giovedì sono entrato al Velodromo ho quasi immaginato quell’ultimo giro e la volata finale. In ammiraglia quando si fa una Roubaix c’è poco da distrarsi, ci sono corridori e persone ovunque, ma mi sono più volte soffermato e vedendo i corridori che facevano fatica mi tornava in mente quel giorno nel fango“.
Il già Campione d’Europa ha poi proseguito: “Quando sono arrivato all’arrivo abbiamo parcheggiato la macchina e il meccanico mi ha detto ‘hai visto la gara che hai vinto’. Io dalla macchina quando prendevo certi tratti di pavé vedevo i corridori soffrire nel pedalare sulle pietre. Ci sono alcuni tratti davvero impegnativi che anche con le macchine fai fatica, ogni anno uno-due macchine rimangono spaccate perché toccano sotto. Quando vengo in Belgio è sempre la mia seconda casa, ho fatto un sacco di ritiri qui per preparare le Classiche. Ci sono tanti tifosi e quando guardo le gare mi viene sempre la pelle d’oca perché vedi quanto ci tengono al ciclismo, a venire a bordo strada a tifare i corridori anche con la pioggia“.
Sonny Colbrelli ha poi concluso svelando i prossimi appuntamenti: “Del 3 ottobre 2021 mi resta che ho scritto anche io un pezzo di storia. Già la Roubaix è difficile finirla, a me è rimasto il calore della gente che a distanza di tre anni mi manda messaggi ‘ho pianto con te’, ‘ho goduto insieme a te’. Mercoledì sarò alla Freccia del Brabante e domenica alla Amstel Gold Race. La squadra non sta andando male, speriamo che già da mercoledì possiamo ottenere un bel risultato. Ci sono sempre alti e bassi, ma c’è l’impegno di tutti e il risultato arriva. Abbiamo fatto vittorie alla Parigi-Nizza e alla Tirreno-Adriatico, siamo stati poco fortunati nelle Classiche. In una Roubaix oltre ad avere le gambe bisogna avere fortuna, vedete la mia: a me è andata bene, a Moscon no“.