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Cosa ha detto Rune all’arbitro e al supervisor. La giustificazione di facciata e la frase persecutoria

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Jannik Sinner
Sinner / IPA Agency

Holger Rune è uscito tra i fischi del pubblico dopo essere stato sconfitto da Jannik Sinner nei quarti di finale del Masters 1000 di Montecarlo. Il competente pubblico che ha gremito il Court Ranieri III non ha infatti gradito gli ennesimi atteggiamenti provocatori e l’ormai consueto comportamento al limite della sportività, a cui il tennista danese ha abituato gli appassionati tennis. Già ieri avevano fatto discutere la chiamata del medical time-out dopo essere rimasto negli spogliatoi per una dozzina di minuti al termine del primo set contro il bulgaro Grigor Dimitrov, oggi il 20enne non si è voluto risparmiare da questo punto di vista.

A generare parecchio scalpore è stato soprattutto quanto è successo nel corso dell’undicesimo game del secondo set. Il punteggio era di 5-5 per il danese, impegnato al servizio. Sinner conduceva per 30-0 quando il giudice di sedia ha inflitto un warning a Rune per una violazione di tempo (è andato oltre i 25 secondi previsti in battuta). Il danese si è sensibilmente irritato e ha fatto un gesto al pubblico con le dita, come a dire “cinguettate pure”.

Secondo warning (per una differente violazione rispetto a quella di pochi istanti prima, quindi non c’è stato il punto di penalità) e in quel momento Holger Rune esce di senno: si va a sedere in panchina e dice testualmente che non ricomincerà a giocare se non arriverà il supervisor. Il supervisor si è presentato in campo e il giocatore si è spiegato in questo modo: “Accetto il warning per il time violation, io però non ho detto parolacce, ho solo chiesto silenzio al pubblico“.

Dichiarazioni che sono sembrate di facciata, visto che il gesto rivolto al pubblico voleva chiaramente dire “parlate, parlate…”. Proprio qui è da ritrovare la ragione dei fischi che gli astanti gli hanno riservato una volta lasciato il campo. Alla ripresa del gioco Sinner si è trovato sul 40-0 e ha avuto tre palle-break consecutive, non riuscendo però a sfruttarle. La sceneggiata di Holger Rune non si è comunque conclusa in quel momento, ma ha riservato una coda qualche minuto più tardi.

Nel tie-break, infatti, il giudice di sedia è sceso per andare a vedere il segno di un colpo di Sinner e ha visto che la palla ha pizzicato la riga, facendo rigiocare il punto. In realtà la moviola ha poi mostrato che la palla era fuori. Si è rigiocato il punto e l’azzurro ha firmato il servizio vincente del 3-3. In occasione di un cambio campo Rune ha ancora inveito contro l’arbitro: “Tutto è contro di me“. Sinner ha poi avuto due match-point consecutivi, ma non li ha sfruttati e la contesa si è trascinata al terzo set, dove l’azzurro è risultato superiore e si è qualificato alle semifinali.

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