Ciclismo

Davide Piganzoli: “Vorrei la metà di quello che ha fatto Basso. Mi cercano nel World Tour, ma resto alla Polti”

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Piganzoli / Borserini

Poco prima dell’inizio del Tour of the Alps (partenza da Egna e arrivo a Levico Terme, dopo cinque brevi ed esplosive frazioni), ne abbiamo approfittato per raggiungere telefonicamente Davide Piganzoli. Portacolori della Polti-Kometa, Piganzoli, classe 2002, non è uno scalatore puro, ma il prototipo del corridore moderno, che va for­te in salita e si difende bene a cronometro, molto regolare e con ottime doti di recupero; uno dei nostri volti nuovi del ciclismo italiano per le corse a tappe (terzo lo scorso anno al Tour de l’Avenir)  e che quest’anno per la prima volta disputerà la Corsa Rosa e a tal proposito il Tour of the Alps è un ottimo banco di prova in vista del Giro. Piganzoli ha attaccato il primo nu­mero alla schiena dell’anno al Gran Premio Castellón, 24°, poi ha vinto la tappa regina e la classifica finale del Tour of Antalya, ed ha chiuso in 18esima posizione alla Tirreno-Adriatico.

Cosa è cambiato in squadra con l’arrivo di uno sponsor storico come Polti?

“C’è stata sicuramente una differenza nell’approccio di inizio stagione con anche la nuova maglia e i nuovi colori, e questo di dà ancora più motivazione e voglia di cominciare la stagione”. 

Sei soddisfatto di quanto ottenuto in questi primi mesi di corsa? 

“Sì, ho lavorato tanto e si sono visti i primi risultati. Devo continuare a credere in questo ambizioso progetto e poi sono certo che, con il tempo, tutto arriva”. 

Il Tour of the Alps sarà un buon test in vista del Giro d’Italia: che cosa ti aspetti? 

“Mi aspetto nuovi segnali, sono stato in altura sul Teide per la prima volta e sono sceso pochi giorni fa per per venire qui al Tour of the Alps. Sono curioso di vedere adesso come starò in corsa, ma la condizione è buona e sento di poter fare bene”. 

Al Giro d’Italia proverai a curare una buona classifica oppure punterai a qualche fuga per giocarti una tappa?

“Proverò a centrare qualche fuga per centrare qualche successo di tappa o comunque un buon piazzamento. Sarà il mio primo Giro d’Italia e quindi sarà importante capire come reggerò sulle tre settimane”. 

Lo scorso anno tu e Pellizzari avete battagliato alla pari con Del Toro al Tour de l’Avenir. Perché ora il messicano sembra molto più avanti rispetto a voi tra i professionisti? E’ la differenza che intercorre tra essere in una squadra World Tour e una Professional?

“Sicuramente tra una World Tour e una Professional c’è un evidente differenza di budget e questo implica il fatto di poter lavorare meglio e con più risorse a disposizione. C’è anche da dire che Isaac è in una delle migliori World Tour al mondo e sicuramente anche questo fa la differenza”. 

Qual è il tuo punto di forza?

“Crederci sempre, senza mai scoraggiarmi. Cerco sempre di portare a termine ciò che faccio”.

Da anni Ivan Basso crede molto in te e lo ha dimostrato con i fatti. Quanto è stato importante per la tua crescita e cosa ha visto in te?

“E’ molto importante avere persone vicine che credono in te, se poi una di queste persone è Ivan Basso è ancora più stimolante. Penso che Ivan abbia visto in me il lui da giovane e quindi la speranza è quella di fare almeno la metà di ciò che ha fatto lui”. 

Hai già ricevuto qualche offerta per passare in una squadra World Tour nel 2025?

“Ci sono diverse squadre che mi cercano, ma io per la prossima stagione ho ancora il contratto con la Polti Kometa e qui rimarrò. Devo ancora crescere e lavorare tanto, quindi l’importante sarà rimanere concentrati per cercare di fare le cose al meglio. Poi più avanti valuteremo”. 

Quanto pesa per voi giovani l’esigenza di riportare in alto l’Italia nelle corse a tappe dopo il vuoto che si è creato dal ritiro di Nibali?

“E’ una pressione che avvertiamo perché se ne parla tanto nell’ambiente, ma per come sono io caratterialmente voglio essere io a mettermi pressione addosso. Penso poi che possa essere anche uno stimolo per noi giovani per cercare di crescere bene e riportare in Italia un campione per le corse a tappe”. 

Quale sarà il tuo calendario di gare dopo il Giro d’Italia?

“Il Giro di Slovenia e i Campionati Italiani, per poi prendermi una pausa e quindi riposare un po’ in vista del finale di stagione”. 

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