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Formula 1
F1, come si adatterà la Ferrari al circuito di Shanghai: pista non così dissimile da Suzuka
Trovare la chimica. Il Circus della F1 torna in Cina e lo fa dopo che il mondo è cambiato. La pandemia Covid-19 ha rappresentato una linea di demarcazione importante e l’assenza da Shanghai è strettamente legata a quello che la crisi sanitaria ha comportato a livello mondiale. Cinque anni sono passati e di acqua ne è passata sotto i ponti. Per la prima volta, infatti, le vetture a effetto suolo si cimenteranno sul layout cinese.
Lungo 5,451 metri, lo Shanghai International Circuit presenta 16 curve, alcune molto lente – come la combinazione 1-3, la 6 e la 14 – oppure veloci, come la esse composta dalla 7 e dalla 8. Due i rettilinei principali, cui corrispondono anche le due zone DRS: quello di partenza/arrivo e quello, lungo oltre un chilometro, che congiunge la curva 13, leggermente sopraelevata, alla 14.
Mediamente il tracciato si affronta con la farfalla dell’acceleratore completamente aperta per il 56% del giro. L’assetto ideale è dato dal compromesso tra carico aerodinamico e velocità di punta: perché nelle staccatone violente serve una vettura stabile e con la giusta resistenza aerodinamica per non delegare solamente all’impianto frenante il gravoso compito della decelerazione.
Da questa rapida descrizione si possono notare delle assonanze con Suzuka (Giappone), sede dell’ultimo appuntamento del Mondiale 2024. E la Ferrari come saprà adattarsi? Nel week end nipponico la vera difficoltà per la Rossa è stata quella di trovare la giusta messa a punto nella configurazione d’assetto per le qualifiche perché sul passo gara si sono viste delle buone cose. La SF-24 è un grande step evolutivo nella gestione degli pneumatici, ma i tecnici di Maranello dovranno trovare il modo di sfruttare meglio il potenziale nel time-attack.
L’ulteriore difficoltà del fine-settimana sarà anche quella della prima Sprint Race della stagione, che andrà ad alterare il format solito: una sessione unica di prove libere, due qualifiche, la Sprint e la gara domenicale. Su un tracciato su cui non si gareggia da anni, trovare subito i parametri sarà una grande sfida, in considerazione anche del fatto che la pista evolverà non essendo stata particolarmente usata nell’ultimo periodo. Le incognite sono molte e la scuderia del Cavallino Rampante si spera abbia fatto bene i compiti a casa al simulatore per avere una buona correlazione sul circuito e perdere meno tempo possibile.