Formula 1
F1, sarà una Ferrari degna di Miami Vice? Visti i trascorsi televisivi, in Florida la Rossa deve essere protagonista!
Questa settimana la Formula 1 fa tappa a Miami, dove la Ferrari non può essere una comprimaria, ma dovrà giocoforza provare a essere protagonista. La ragione non è tanto legata allo sport, bensì al contesto in cui si correrà. La città della Florida, negli anni ’80, è stata palcoscenico della serie di culto “Miami Vice”.
Sonny e Rico, i due detective impegnati nella lotta al feroce crimine urbano, avrebbero mai avuto lo stesso successo se non avessero guidato una Ferrari? Anzi, due Ferrari differenti. Una finta e una vera. Andiamo però con ordine, perché la storia del Cavallino Rampante legata alla serie TV nata esattamente 40 anni fa non è affatto banale.
Gli autori di Miami Vice scelgono di caratterizzare i protagonisti facendoli sfrecciare per le strade di Miami a bordo di una Ferrari Daytona. C’è un problema. Il modello è estremamente esclusivo, anche per gli standard dell’azienda del Cavallino Rampante. In tutti gli Usa, ne esistono meno di 100 esemplari! Non avendo alcuna garanzia relativa al successo del serial, la NBC non è disposta a investire pecunia in quest’aspetto.
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Dunque, si utilizza un escamotage. Si prende una Chevrolet Corvette, la si modifica il più possibile nell’aspetto per camuffarla, rendendola quanto più somigliante a una Daytona! Miami Vice va in onda e diventa rapidamente un grande successo. Alla luce di questa popolarità, a Maranello non si può tollerare di vedere una Ferrari “taroccata”!
Leggenda vuole che sia stato Enzo Ferrari in persona, nel 1986, a ordinare di inviare alla NBC due Testarossa, senza chiedere nulla in cambio. Il ritorno d’immagine sarebbe comunque arrivato grazie alla popolarità del Serial, tramutatosi in un formidabile spot pubblicitario negli States per il Cavallino Rampante e soprattutto per quell’iconografico modello.
Ecco perché, a Miami, Charles Leclerc e Carlos Sainz non possono fare da comprimari. Certo, contro un antagonista come Max Verstappen potrebbe esserci poco da fare e a questo giro rischia di vincere “il cattivo”.
Però, nei (tele)film, il bello non è forse quello di assistere a qualche colpo di scena in grado di sovvertire un destino apparentemente già scritto, come troppo spesso accade nella F1 contemporanea? Domenica sera la risposta!