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Ginnastica artistica, le pagelle dell’Italia agli Europei: Abbadini riscrive la storia, Moschettieri magici temerari

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Italia ginnastica artistica / Simone Ferraro/FGI

L’Italia si è distinta agli Europei 2024 di ginnastica artistica maschile, andati in scena alla Fiera di Rimini dal 24 al 28 aprile. La nostra Nazionale ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara a squadre, confermandosi sul podio continentale per la terza edizione consecutiva in quella che è la gara che premia la caratura ginnica di un intero Paese. Yumin Abbadini si è messo al collo il bronzo nell’all-around, purtroppo non sono arrivati allori nelle finali di specialità. Di seguito le pagelle degli azzurri seniores, rimandiamo l’approfondimento sugli juniores ad altri articoli.

PAGELLE ITALIA EUROPEI GINNASTICA ARTISTICA MASCHILE

YUMIN ABBADINI: 9. Scrive un’autentica pagina di storia, riportando l’Italia sul podio del concorso generale individuale degli Europei ad addirittura 34 anni di distanza dall’ultima. Dal bronzo del mitico Jury Chechi a Losanna nel 1990 al bronzo del giovane talento bergamo a Rimini, per la quinta volta nella storia c’è un azzurro tra i migliori tre all-arounder del Vecchio Continente. Prova di grande impatto agonistico e tecnico, tra l’altro con la concreta possibilità di fare saltare il banco nella rotazione finale alle parallele pari. Si intravedono ampi margini di miglioramento, potrebbe anche diventare un buon specialista tra cavallo con maniglie e, soprattutto, sbarra (settimo nella finale di specialità). Pilastro fondamentale di una Nazionale che conquista la medaglia nella gara a squadre per il terzo anno consecutivo.

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LORENZO MINH CASALI: 7+. Dopo un turno preliminare particolarmente sottotono rispetto alle sue potenzialità, il marchigiano riesce a rialzare il proprio livello durante la finale a squadre e fornisce un contributo fondamentale per la conquista della medaglia di bronzo. L’azzurro si è distinto soprattutto al corpo libero (14.000, peccato per una pesante uscita di pedana che gli è costata tre decimi di penalità) e al volteggio (14.600). Un generalista di cui questa squadre non può fare a meno.

MATTEO LEVANTESI: 7+. Purtroppo un lieve infortunio rimediato a un dito poche settimane fa lo ha costretto ad abbassare il livello di difficoltà del suo esercizio alle parallele, specialità in cui è già stato finalista tra Europei e Mondiali. Il marchigiano rimane fuori dalla finale di specialità, ma il suo impatto sulla gara a squadra è decisamente notevole e in finale porta a casa un preziosissimo 14.466 alle parallele con cui l’Italia si rilancia e fa partire l’inseguimento vincente ai danni della Turchia. Solida anche la prova alla sbarra.

MARIO MACCHIATI: 7,5. Il settimo posto nella finale alle parallele pari certifica la crescita compiuta nell’ultimo anno. Una caduta a metà gara lo ha privato di un risultato migliore, ma ha fatto capire di avere tutti i mezzi necessari per essere un fattore in certi contesti. Il 14.500 nella finale a squadre ribadisce le sue abilità, ma è stata tutta la sua prova nell’atto conclusivo del team event a essere di valore: 13.400 al corpo libero, 14.266 al cavallo, 14.366 al volteggio, 13.266 alla sbarra.

SALVATORE MARESCA: 7,5. Accede alla finale agli anelli con il quarto punteggio di accredito e sembra avere in dote un esercizio con cui inseguire la medaglia, ma purtroppo commette un importante passo in uscita dal castello e dice addio ai sogni di gloria. Il campano ha dato la dimostrazione di poter puntare a risultati di rilievo, ma la concorrenza è davvero spietata e c’è bisogno di un esercizio impeccabile, oltre che di grande difficoltà, per fare concretamente la differenza. Resta in corsa per la convocazione alle Olimpiadi, ma non sarà semplice. Ricordiamo che a Rimini ha gareggiato da individualista, dunque fuori dal quintetto che ha conquistato il bronzo a squadre.

MARCO LODADIO: 7. Rimane fuori dalla finale agli anelli per un’inezia, poi nella finale a squadre porta a casa un 14.400 sul suo attrezzo a causa di qualche sbavatura. Il romano è ancora lontano dalle prestazioni dei suoi giorni migliori, ma si rivela un autentico uomo squadra sempre a disposizione dei compagni e della causa comune.

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