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Ciclismo

Giro d’Italia 2024, Giulio Pellizzari: “Obiettivo tappe, so che devo migliorare”. E svela il sogno nel cassetto

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Giulio Pellizzari
Pellizzari / Comunicato Bardiani

Il prossimo 4 maggio in maglia VF Group – Bardiani CSF – Faizanè, Giulio Pellizzari sarà al via del suo primo Giro d’Italia e sarà il più giovane della formazione della Famiglia Reverberi. Reduce da un incoraggiante Tour of the Alps, che ben ci fa sperare in ottica di corse a tappe, Pellizzari lo scorso anno ha chiuso al secondo posto il Tour de l’Avenir alle spalle di Del Toro, oltre ad aver vinto l’ultima frazione della corsa in terra francese. Scalatore non privo di un buon spunto veloce, il marchigiano classe 2003 è uno dei nostri giovani più promettenti.

Come stai? 

“Tutto bene, sono sull’Etna per rifinire la preparazione in vista del Giro”. 

Al Tour of the Alps hai capito di poter stare al passo con i migliori? 

“Diciamo di sì, è stato un bel periodo. Stavo bene, le gambe giravano e sono riuscito sempre a rimanere con i migliori in salita”. 

Quali invece sono gli aspetti in cui pensi di dover ancora crescere?

“Penso di dover migliorare in generale, sono all’inizio e la strada è ancora lunga, ma ho la giusta motivazione per farlo. Sicuramente la volata è un aspetto su cui dovrò lavorarci in particolar modo”. 

Hai un buon spunto veloce però, ma nell’ultima tappa del TOTA sei rimasto nelle retrovie, senza disputare lo sprint: avevi finito la benzina?

“Eravamo un po’ tutti stanchi, è stata una tappa impegnativa. Ho provato ad anticipare, ma mi sono reso conto di aver sbagliato perché davanti c’erano corridori della Bahrain e della AG2R quindi era complicato riuscire ad andare via. Una volta arrivati alla volata sono partito da dietro, ma senza riuscire a fare niente”. 

Lo scorso anno la discesa sembrava un po’ il tuo punto debole, in che modo sei migliorato?

“Ho lavorato con il mio preparatore Leonardo Piepoli, facendo tanta discesa e insegnandomi la tecnica giusta, facendomi passare anche la paura”.

Considerando l’8° posto al TOTA, ora i tuoi programmi per il Giro d’Italia cambiano? Cercherai un buon piazzamento o l’obiettivo resta vincere una tappa?

“L’obiettivo restano comunque le tappe, riuscendo magari a centrare qualche fuga. Al Tour of the Alps il livello era alto, ma al Giro lo sarà ancora di più”. 

Al Giro d’Italia ci saranno più di 70 km di cronometro: ci hai lavorato durante l’inverno o resta il tuo tallone d’Achille? 

“Non ci ho lavorato molto, resta un po’ il mio punto debole. Al Giro alle cronometro andremo per difenderci, ma non puntiamo al risultato”. 

Al Giro di Romagna invece hai pagato le fatiche del Tour of the Alps?

“Non stavo malissimo, ma ci è sfuggita la corsa di mano e quando hanno attaccato i cinque fuggitivi, tra cui Morgado, non siamo più riusciti a rientrare. Ho provato nel finale ad aiutare Fiorelli per cercare di chiudere il gap, ma non ci siamo riusciti”. 

Quest’anno sei in scadenza con la VF Group – Bardiani CSF – Faizanè. L’anno prossimo? 

“Mi piacerebbe fare il salto nel World Tour, ci sono diverse idee e vediamo come andrà”. 

Quanto è stata importante per la tua crescita la famiglia Reverberi?

“Sicuramente fondamentale, perché sono passato quando ero juniores e sono cresciuto molto con loro. La squadra ha creduto in me sin da subito e a loro devo tanto, sono stati importanti per la mia crescita sia come uomo che come atleta”. 

Qual è la corsa dei sogni? 

“Il Tour de France”.

Quindi è necessario il salto nel World Tour… 

“Esattamente”. 

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