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Ciclismo

Giro d’Italia 2024, la mina vagante Ben O’Connor per un posto sul podio

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Ben O'Connor
O'Connor / IPA Agency

Il conto alla rovescia è ormai al termine: cinque giorni e sarà Giro d’Italia. La Corsa Rosa riparte da Venaria Reale per una strenua lotta per il Trofeo senza Fine, che quest’anno ha il favorito d’obbligo in Tadej Pogacar. Alle sue spalle però in tanti vorranno dare battaglia, tra di loro anche l’australiano Ben O’Connor che fa della regolarità il suo mestiere.

Il ventottenne nato a Subiaco (no, non quella laziale, ma prende il nome proprio da quella cittadina) torna così ai nastri di partenza del Giro dopo quattro anni, in cui diede lustro alla NTT con un’ottima terza settimana, andando per due volte in fila tra sedicesima e diciassettesima tappa. Se a San Daniele del Friuli venne beffato da Jan Tratnik, il giorno dopo a Madonna di Campiglio si impose in solitaria, andando così a conquistare la ventesima piazza nella generale.

Quel successo lo ha messo definitivamente sulla mappa dei corridori da attenzionare sul futuro, vendicandosi di quel ritiro di due anni prima alla terzultima frazione mentre era quindicesimo. Non per niente la Ag2R Citroen, quella che oggi è la Decathlon, decise di metterlo sotto contratto per la stagione successiva, portando immediatamente dividendi, con il quarto posto al Tour de France successivo e l’ottava piazza alla Vuelta 2022. 

E il suo 2024 è stato approcciato benissimo. Tre giri di una settimana, tutti e tre chiusi tra i protagonisti assoluti, con due secondi posti all’UAE Tour ed una quinta piazza alla Tirreno-Adriatico. Che sono una dimostrazione della sua forza ma anche forse della mancanza di ‘killer istinct’ nei momenti più importanti: la corsa emiratina sembrava infatti nelle sue mani, perdendo negli ultimissimi chilometri le ruote di Lennert Van Eetvelt, mentre al TOTA non ha affondato il colpo su Juan Pedro Lopez, forse complice anche i postumi della caduta di Borgo Valsugana.

L’australiano rimane comunque un corridore completo, una sorta di Joao Almeida un po’ meno performante a cronometro ma che sale meglio del portoghese in salita. Sono caratteristiche che potrebbero bastare per un piazzamento sul podio? Lo scopriremo da sabato.

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