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Gli italiani impegnati nei tornei ATP e WTA di tennis questa settimana. Musetti all’Estoril, Berrettini a Marrakech, Cocciaretto a Charleston

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Musetti / LaPresse

Dopo la fine del Sunshine Double, torna la regolare cadenza dei tornei ATP e WTA secondo l’andamento settimanale. Cinque gli eventi in programma, dei quali il più importante è il WTA 500 di Charleston, poi ci sono il WTA 250 di Bogotá e gli ATP 250 di Houston, Marrakech e dell’Estoril.

In particolare, nel 500 sulla terra verde (o har-tru, secondo la definizione americana) è presente Elisabetta Cocciaretto, che esordirà con la rumena Ana Bogdan per poi eventualmente finire contro Victoria Azarenka (che è uno dei pochi nomi da superstar mancanti nell’albo d’oro del torneo). Nella storia le migliori italiane qui sono state Silvia Farina e Sara Errani, con le semifinali rispettivamente nel 1995 e 2016. Da ricordare anche come Raffaella Reggi, qui, nel 1987 spaventò per un set Martina Navratilova.

Nel 250 rosso colombiano, che si gioca a oltre 2600 metri sul livello del mare con tutte le immaginabili conseguenze, erano già impegnate Sara Errani e Lucrezia Stefanini. Per la prima subito confronto che sa di rivincita con l’ucraina Yuliia Starodubtseva, per la seconda accoppiamento con la qualificata rumena diciannovenne Anca Todoni (nessun precedente). A loro si è aggiunta Nuria Brancaccio, che lo scorso anno si spinse fino ai quarti di finale: per lei la tedesca Jule Niemeier. Tre i successi italiani qui: Flavia Pennetta nel 2005, Roberta Vinci nel 2007, Francesca Schiavone nel 2017.

In campo maschile, potenziale ultima edizione dell’Estoril così come lo conosciamo (coincide, peraltro, con l’ultimo torneo dell’idolo di casa Joao Sousa). Al via, in casa Italia, solo Lorenzo Musetti, il cui debutto non sarà comunque facile. Direttamente ammesso al secondo turno perché testa di serie numero 3 (e dunque con bye nel tabellone a 28), il toscano dovrà fare i conti, alternativamente, col portoghese Nuno Borges, finora autore di un ottimo 2024, o col francese Lucas Pouille, ex semifinalista Slam qui protagonista di un secondo turno di qualificazioni di (extra)lusso contro Richard Gasquet. Considerando questo evento come diretto successore dell’Open del Portogallo, il filo conduttore riporta alla finale di Andrea Gaudenzi nel 1996. Solo che davanti al faentino si trovò ancora Thomas Muster: l’austriaco gli ha negato un importante numero di soddisfazioni.

Spostandoci in Marocco, a Marrakech (nota anche come Marrakesh), troviamo la maggior quota di italiani, tre (almeno). Lorenzo Sonego, da numero 4 del seeding, inizierà dal secondo turno e sfiderà uno tra il francese Corentin Moutet, mai facile da domare, e l’indiano Sumit Nagal, che ha già dimostrato di poter ben maneggiare il rosso. Flavio Cobolli, testa di serie numero 8, avrà subito il giordano Abdullah Shelbayh e, potenzialmente, uno spicchio di tabellone buono. Quanto a Matteo Berrettini, che usa il ranking protetto, debutto con Alexander Shevchenko, numero 6 del tabellone e noto per essere passato sotto bandiera del Kazakistan quest’anno. C’è possibilità di qualificazione ancora in piedi per Fabio Fognini e Matteo Gigante. A Marrakech il massimo risultato è la semifinale di Marco Cecchinato nel 2023, ma quando il Grand Prix Hassan II si teneva a Casablanca (con uno stadio bellissimo), furono tre i vincitori tricolori: Renzo Furlan nel 1994, Andrea Gaudenzi nel 1998 e Daniele Bracciali nel 2006.

Infine, a Houston, nell’unico torneo americano sul rosso, Luciano Darderi sperimenta un luogo che davvero in pochi, tra gli italiani, hanno cercato nell’arco delle loro carriere. Il suo sarà un confronto con l’americano Denis Kudla, wild card in cerca di riscatto dopo un periodo non propriamente positivo della carriera. Qui il massimo risultato tricolore è di Paolo Lorenzi (quarti nel 2013).

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