Ciclismo

La rivelazione Luca Mozzato: “Ora so di potermela giocare. Non cambia ciò che sono. E alla Roubaix…”

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Mozzato / IPA Agency

A conclusione del Giro delle Fiandre abbiamo raggiunto telefonicamente Luca Mozzato. Il vicentino classe 1998 ha confermato le sue attitudini per le Classiche del Nord e domenica alla Ronde è arrivata la conferma che vale una carriera, un podio d’onore in una delle classiche più belle del mondo. Secondo solo alle spalle del gigante Van der Poel, Mozzato è al settimo cielo: “Sono molto contento, Van der Poel in queste condizioni è veramente ingiocabile: in tanti hanno provato ad anticiparlo sprecando molte energie, invece la mia fortuna è stata quella di correre dietro per preservare poi le energie per il finale e questo mi ha permesso di arrivare all’ultima ora abbastanza fresco“.

Alla Bredene Koksijde Classic è arrivata la vittoria anticipando Groenewegen, al Fiandre secondo alle spalle di Van der Poel. E’ arrivata la tua conferma per le corse in terra belga… 

“Sicuramente rispetto ai grandi campioni mi manca ancora uno step da fare. Al Fiandre è andato tutto bene e sarà difficile replicare una prestazione del genere, ma anno dopo anno e con tanto lavoro sono riuscito ad arrivare sino qui. La Ronde è stata quindi la conferma che il lavoro ripaga sempre e che se tutto va come deve andare possono arrivare grandi risultati”. 

Che giornata è stata domenica al Fiandre? 

“Una gran bella giornata. Siamo partiti che non pioveva fortunatamente e quindi le prime ore di corsa sono state abbastanza tranquille, poi con l’avvicinarsi dei muri la tensione cominciava a farsi sentire, ma ho cercato di stringere i denti fino alla fine”.

Hai festeggiato questo grande risultato?

“Festeggiato nel vero senso della parola no, ma settimana prossima dopo Roubaix tornerò un po’ a casa e lì avrò modo e tempo di godermi questa prima parte di stagione. Dopo la corsa siamo usciti a cena con la squadra: hamburger, patatine e birra sono stati la giusta ricompensa”.

Questo secondo posto della Ronde ti ha dato maggior consapevolezza delle tue capacità?

“Sicuramente, ma dal mio punto di vista non cambia il corridore che sono: rimango con i miei pregi e difetti, ma a livello di consapevolezza adesso mi rendo conto che se ci sono delle situazioni favorevoli posso giocarmi dei grandi risultati”. 

Il fatto di aver il contratto fino al 2025, ti permette di correre con più leggerezza?

“Questo sicuramente, avere un contratto duraturo ti permette di lavorare con maggior serenità e di pensare quindi solo alla bici”.

In Belgio ti difendi sempre egregiamente: qual è la corsa che più rispecchia le tue caratteristiche?

“Direi la Gand perchè è una classica in cui avere una buona posizione in gruppo è quasi più importante di avere delle buone gambe”. 

Parlando di Grandi Classiche anche la Sanremo può essere una corsa adatta a te… 

“Per poter fare un bel risultato alla Sanremo, rispetto ai grandi campioni, mi manca ancora qualcosa. La Classicissima è una corsa dove sul finale servono le gambe e io sono ancora un po’ lontano dei fenomeni, ma spero di poter continuare a lavorare come sto facendo per poi essere al via per centrare un risultato importante”. 

Come proseguirà il tuo calendario?

“Farò Scheldeprijs e la Roubaix per poi tirare un po’ il fiato perchè inizio ad accusare un po’ di stanchezza sia mentale che fisica. Farò quindi un periodo a casa che sarà fondamentale per recuperare in vista della seconda parte di stagione”. 

Alla Roubaix lo scorso anno hai chiuso 21esimo. Cosa ti aspetti quest’anno?

“Penso di poter fare più o meno la scorsa dell’anno scorso e quindi cercare di correre davanti ed evitare i problemi per cercare di arrivare sul finale e capire come gestire gli ultimi km”. 

Qual è la corsa dei sogni?

“Una Grande Classica: Fiandre, Roubaix o Sanremo”.

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