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Tennis
Matteo Arnaldi svela l’obiettivo: “Voglio essere testa di serie negli Slam, mi adatto a tutte le superfici”
Matteo Arnaldi ha fornito una prestazione di forza sulla terra rossa catalana e si è qualificato con grande carattere ai quarti di finale del torneo ATP 500 di Barcellona. Il tennista italiano ha infatti surclassato l’argentino Marco Trungelliti in due rapidissimi set, imponendosi con un perentorio 6-3, 6-0 e guadagnandosi così il diritto di proseguire la propria avventura sul mattone tritato iberico. Al prossimo turno il ligure incrocerà il norvegese Casper Ruud.
Matteo Arnaldi ha espresso tutta la propria soddisfazione in conferenza stampa: “Come ho spiegato l’altra volta, ho vinto una partita molto buona con Baez dove non stavo giocando benissimo. Sapevo, però, che nel match successivo sarebbe andata meglio e così è stato. Anche se parliamo di un avversario che ha già battuto Jarry. Io sono stato bravo a restargli attaccato all’inizio ed a prendere il largo successivamente. Sono contento di come ho giocato oggi e spero di continuare così anche nella prossima gara”.
Il tennista ligure ha poi proseguito: “Credo che ieri sia stato io a mettere in difficoltà Baez, poiché stava giocando all’altezza che volevo. Anzi. Su quella diagonale ero nettamente più forte. Oggi è successa più o meno la stessa cosa. Ieri ho commesso più errori, ma non stavo giocando molto bene. Oggi, invece, sono riuscito ad esprimere il mio gioco, salendo di livello. Questo è il mio tennis. Come ho già detto prima, sono contento di come sia andata oggi e chiunque sarà il mio prossimo avversario, cercherò di migliorarmi ancora”.
Il 23enne ha svelato chiaramente il proprio obiettivo a breve termine in termini di classifica: “Diciamo che il mio obiettivo è di essere fra i primi 32 per arrivare ad essere testa di serie Slam. L’ho detto ad inizio anno e continua ad essere quello l’obiettivo. Ad ogni modo, sono contento di essere arrivato ai quarti e adesso penso alla prossima partita”.
Qual è la superficie più adatta per Matteo Arnaldi? “Diciamo che sono un giocatore che si adatta un po’ a tutte le superfici. Sto migliorando anche in questo. L’anno scorso, per esempio, ho giocato meglio sulla terra battuta, ho fatto bene allo US Open, indoor e così via. Forse sull’erba è la superficie in cui ho giocato di meno e ho solo bisogno di adattare il mio tennis a questo livello. Però, ecco, partita dopo partita sto ritrovando il mio tennis, al di là delle superfici. È sempre stato così per me e continuerà ad esserlo”.