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MotoGP, Aprilia e KTM possono impensierire l’egemonia Ducati? Il gap si sta riducendo

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Edizione straordinaria! Ducati non ha vinto! Anzi, non c’è nessuna moto di Borgo Panigale nelle prime due posizioni! La miglior Desmosedici (quella di Enea Bastianini) ha tagliato il traguardo di Austin in terza piazza, alle spalle dell’Aprilia di Maverick Viñales e della Ktm di Pedro Acosta.

Una situazione del genere non si verificava dal Gran Premio di Valencia del 2022, quando la prima Ducati fu quella di Jorge Martin, salito sul gradino più basso del podio, seppur dietro alla Suzuki di Alex Rins e alla Ktm di Brad Binder. Vero che anche lo scorso anno in Catalogna non vi fu alcuna moto bolognese in prima o in seconda posizione, ma lì fece doppietta Aprilia. Dunque solo un altro modello aveva preceduto quello dominante.

Sorge spontaneo il quesito se l’egemonia Ducati possa cominciare a scricchiolare. Calma e sangue freddo, una rondine non fa primavera, soprattutto nel Circuit of the Americas. Dopotutto, nel 2023 non trionfò forse Alex Rins in sella alla Honda, con Fabio Quartararo terzo sull’asfittica Yamaha? Le case giapponesi, oggi disastrate, si fregiarono del miglior risultato della passata stagione proprio in Texas.

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Evidentemente Austin si presta a risultati eterodossi, tutti da verificare in altri contesti. Peraltro, qualcuno potrebbe replicare che se Marc Marquez non si fosse sdraiato subito dopo aver preso il comando, forse si starebbe celebrando il ritorno al successo del veterano catalano, al primo trionfo proprio con Ducati. Certo, per vincere le gare, prima bisogna finire. Particolare non da poco per questo MM93, ma è un altro discorso.

Appuntamento a Jerez de la Frontera fra due settimane per capire se Aprilia e Ktm possano davvero essere un fattore anche in Andalusia, su un circuito peraltro conosciutissimo da piloti e ingegneri, essendo uno dei più utilizzati per i test.

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