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MotoGP, GP Americhe 2024. Martin detta legge, ma ha tre antagonisti credibili, compreso Bagnaia

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Jorge Martin
Jorge Martin - IPA Agency

La prima giornata del Gran Premio delle Americhe è andata in archivio. Cambiano i continenti, ma il più veloce resta sempre Jorge Martin. Il battistrada della classifica iridata ha mostrato i muscoli anche nel dì inaugurale dell’appuntamento texano, facendo segnare il miglior tempo nelle pre-qualifiche.

Il venticinquenne spagnolo si propone dunque come l’uomo da battere anche nel Circuit of the Americas, ma la concorrenza è forte e gli avversari sono agguerriti. Tre, in particolare, promettono di dare battaglia all’alfiere del Team Pramac.

La carrellata degli antagonisti parte giocoforza da Maverick Viñales, dimostratosi velocissimo in sella a un’Aprilia particolarmente a proprio agio sul tracciato edificato alle porte di Austin. La domanda è se il navigato catalano sarà in grado di confermarsi anche quando più conterà, oppure se sarà vittima di una delle sue fin troppo frequenti eclissi.

MotoGP, nel GP delle Americhe Jorge Martin proverà a fare in campionato ciò che fa in pista. Andare in fuga

Non possono essere sottovalutati neppure Marc Marquez che per quanto imbolsito, del CotA rimane il Maestro, e Francesco Bagnaia. Quest’ultimo ha dato l’impressione di navigare a vista, limitandosi a fare il minimo indispensabile per assicurarsi il pass al Q2. Il piemontese ha concentrato i suoi sforzi sulla ricerca del miglior assetto per Sprint e GP, fornendo l’impressione di avere del margine.

Quanto? Lo scopriremo domani, quando si comincerà a fare sul serio. Per il resto, meritano un plauso Pedro Acosta e Franco Morbidelli. Il tremendo rookie spagnolo si è distinto rispetto ai compagni di marca, rifilando distacchi notevoli agli “ufficiali” Binder e Miller, relegati al Q1. Il ventinovenne romano ha chiuso al settimo posto la classifica dei tempi, regalando il primo squillo di una stagione sin qui condizionata dall’infortunio invernale.

Infine, due parole sulle Case giapponesi. La migliore moto prodotta in Sol Levante è la Yamaha di Fabio Quartararo, diciassettesimo. In altre parole, i mezzi nipponici sono tutti relegati nelle ultime sei posizioni. Un’onta vera e propria per chi, nel recente passato, dominava la scena.

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