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MotoGP, i promossi e bocciati del GP di Spagna: Bagnaia vittoria pesante, bentornato Bezzecchi, Martin che errore!

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MotoGP / LaPresse

I PROMOSSI

FRANCESCO BAGNAIA (Ducati Factory): una vittoria da peso specifico indicibile. Il due-volte campione del mondo doveva dare una risposta dopo le difficoltà di Portimao e Austin ed è andato a vincere contro Marc Marquez, nella domenica del primo errore di Jorge Martin. Quello che ci voleva. Bentornato Pecco! Sorpassi all’esterno, gestione, azzardi, corpo a corpo. C’è stato tutto in questa gara.

MARC MARQUEZ (Ducati Gresini): sabato aveva gettato alle ortiche una possibile vittoria nella Sprint Race con una caduta evitabile. Ieri, invece, ha dato tutto quello che aveva fino all’ultimo metro, insidiando Bagnaia. Dopo una partenza accorta, il Cabroncito ha cambiato marcia a metà gara, passando prima Bezzecchi e andando poi a riprendere il primo della classe. L’attacco c’è stato, la risposta di Pecco gli ha negato una vittoria che poteva arrivare.

MARCO BEZZECCHI (Ducati Pertamina VR46): un altro bentornato. Bentornato Bezz! Dopo tanta fatica il pilota romagnolo sembra avere adattato la sua guida alla moto e, di conseguenza, è arrivato un podio importantissimo. La svolta della sua annata?

I BOCCIATI

JORGE MARTIN (Ducati Pramac): dopo una Sprint Race vinta alla grande, provava il bis nella gara domenicale, salvo poi cadere a 15 giri dalla fine quando era al comando. Un errore che, da un lato, è un campanello d’allarme dopo tanta continuità, dall’altro regala una boccata d’ossigeno ai rivali che temevano la prima vera fuga stagionale.

ALEIX ESPARGARO’ (Aprilia): ennesimo weekend difficile per lo spagnolo. Dopo aver visto il doppio trionfo di Vinales ad Austin, voleva la riscossa in casa. Nella Sprint Race è anonimo, nella gara domenicale è sempre in coda al gruppo e chiude anzitempo e nel peggiore dei modi, ovvero andando a travolgere Johann Zarco.

LUCA MARINI (Honda Repsol): chiude a 43.3 secondi dalla vetta in ultima, se non ultimissima, posizione. Becca quasi 2 secondi al giro dai primi. Al momento la scelta di sbarcare in Honda è un “buco nero”. Una mancanza di competitività davvero allarmante. Un gap che non sembra di rapida chiusura.

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