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MotoGP, “non c’è due senza tre” per Bagnaia a Jerez de la Frontera. Varrà anche per il Mondiale?

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Francesco Bagnaia / LaPresse

Viene da chiedersi quando l’alcalde di Jerez de la Frontera consegnerà a Francesco Bagnaia la cittadinanza onoraria del borgo andaluso. Con quella di ieri, sono diventate tre le vittorie di Pecco nel circuito intitolato alla memoria di Angel Nieto, dove peraltro il piemontese avrebbe potuto conquistare il primo podio già nel 2020, quando era un sophomore della classe regina e aveva ancora tutto da dimostrare. Un secondo posto andato letteralmente in fumo a causa della rottura del motore.

È soprattutto il modo in cui Bagnaia vince a Jerez a impressionare in positivo. Di forza, vuoi dopo duelli rusticani, vuoi in maniera perentoria. Da queste parti, il ventisettenne italiano ha sempre saputo ritrovare la miglior versione di sé stesso dopo momenti difficili o di appannamento. La dinamica si era verificata nel 2022, si è riproposta nel 2023, è stata ribadita una terza volta nel 2024.

Repetita iuvant insegnavano i dotti latini. “Non c’è due senza tre” recita uno dei più conosciuti modi di dire della vulgata popolare. Sappiamo come sono evoluti gli ultimi due Mondiali per Pecco, che nel Gran Premio di Spagna ha sempre brillato. L’eventuale tris si prospetta però il più difficile in assoluto e quanto visto a Jerez de la Frontera lo certifica viepiù.

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Jorge Martin, al di là dell’errore domenicale, resta un rivale temibilissimo e Marc Marquez sarà una perenne spina nel fianco. Non solo per il ventisettenne piemontese, sia chiaro, bensì per chiunque. Martinator compreso. La certezza è che Austin ha rappresentato un episodio a sé stante, proprio come accaduto dodici mesi orsono, quando vinse in maniera del tutto estemporanea Alex Rins.

La MotoGP contemporanea è sotto la sovranità Ducati, la quale può essere di tanto crepata da sconfinamenti provenienti dall’Aprilia o dalla Ktm, ma si tratta di superficiali fratture nell’intonaco. La sostanza dell’edificio del potere è solida e non è in discussione.

Vincerà chi saprà sfruttare al meglio la Desmosedici. Dal 2021 a oggi, il centauro più bravo a estrapolare il massimo dall’elevatissimo potenziale delle moto di Borgo Panigale è sempre stato Bagnaia.

“Non c’è due senza tre, e il quattro vien da sé” prosegue il detto di cui sopra, almeno in alcune sue versioni. Se così dovesse essere, si sfocerebbe automaticamente nell’hat-trick caratterizzato dai colori dell’arcobaleno.

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