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Nadal rinasce a Madrid: Medvedev l’ostacolo più credibile verso la semifinale?

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Rafael Nadal
Nadal / LaPresse

Non solo Rafael Nadal è riuscito a prendersi la rivincita su Alex de Minaur, battendo in due set l’australiano per arrivare al terzo turno al Masters 1000 di Madrid. Il tabellone, infatti, gli si è letteralmente aperto perché i big hanno tutti, sostanzialmente, alzato bandiera bianca anticipatamente. Almeno fino ai quarti.

Succede, infatti, che al terzo turno il mancino di Manacor sfiderà per la prima volta l’argentino Pedro Cachin. Ed è proprio lui un particolare protagonista della situazione, a suo modo. Fino a Madrid aveva perso 15 partite consecutive. Non vinceva dal Challenger di Stettino dello scorso ottobre e, a livello ATP, da luglio. E ora, dopo aver battuto l’austriaco Sebastian Ofner e l’americano Frances Tiafoe, si troverà davanti l’uomo che anche nei Paesi sudamericani è guardato come fosse una divinità. Nessun precedente tra i due.

E agli ottavi potrebbe esserci un altro incrocio favorevole. Le alternative sono il ceco Jiri Lehecka, numero 30 del seeding e a questo punto favorito per arrivarci almeno nei numeri, e il brasiliano Thiago Monteiro, che sta però giocando un grande tennis in questi giorni, tra qualificazioni e successo sul greco Stefanos Tsitsipas. I nomi già sconfitti non sono peraltro da meno: Pouille, Albot e Lajovic. Anche in questi casi nessun precedente.

ATP Madrid, Nadal si prende la rivincita su de Minaur e avanza ai sedicesimi

L’avversario più logico nei quarti di finale, per testa di serie, sarebbe Daniil Medvedev. Il russo, numero 4 del seeding, è però notoriamente un odiatore conclamato della terra rossa: ci ha vinto solo lo scorso anno a Roma e, al Roland Garros, oltre i quarti non si è spinto mai. Nondimeno, contro Nadal è indietro 1-5 nei precedenti (e in quel 5 ci sono anche due finali Slam, una quasi recuperata, l’altra persa quando era avanti di due set e tre palle break). L’alternativa più credibile è l’americano Sebastian Korda (0-2), prossimo avversario proprio di Medvedev, mentre sempre da quelle parti è tutta da verificare la situazione di Ben Shelton, che l’anno scorso si è trovato in vero e proprio apprendistato sul mattone tritato. Quest’anno sembra governarlo di più, ma Houston è un conto e Madrid un altro, al netto dell’altura.

La rotta di collisione con Jannik Sinner (o Casper Ruud, o Grigor Dimitrov, qualora il norvegese o il bulgaro avessero guizzi) inizia a intensificarsi, in sostanza. Chiaramente la strada è ancora molto lunga, ed è tutta da verificare la tenuta di Nadal su più giorni, allo stato attuale delle cose. In breve, le incognite sono e restano ancora parecchie.

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