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Pagelle Amstel Gold Race 2024: crollo inatteso per Van der Poel, Pidcock sistema i conti con il destino, Bagioli inesistente

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Podio Amstel Gold Race / IPA Agency

PAGELLE AMSTEL GOLD RACE 2024

Tom Pidcock, 10: evidentemente questa corsa era nel suo destino. Non poteva sfuggire a una vittoria nella corsa della birra dopo le amarezze del passato, in particolare nel 2021, quando Van Aert lo anticipò per millimetri al fotofinish. Il britannico oggi vince da fuoriclasse, riportandosi sulla testa della corsa al momento giusto, non forzando i tempi per rimanere da solo e gestendo alla perfezione lo sprint conclusivo nonostante l’attacco tentato a sei dal traguardo, prendendo la ruota di Vansevenant che, involontariamente, gli ha fatto da perfetto gregario. Tempismi perfetti, tatticamente impeccabile, vittoria meritatissima.

Marc Hirschi, 9: un grande piazzamento in una grande classica per lo svizzero dell’UAE Team Emirates che aveva cominciato particolarmente bene questo 2024, con il successo al Faun Ardeche e il terzo posto alla Milano-Torino. Nelle Ardenne già in passato aveva dimostrato di poter fare molto bene, vincendo nel 2020 la Freccia Vallone. Oggi, con l’assenza di Pogacar, ha avuto carta bianca ed è andato a un passo dalla vittoria. Un cambio di squadra lo potrebbe aiutare ad esprimersi con maggiore libertà in questi appuntamenti nei prossimi anni?

Tiesj Benoot, 8,5: difficilmente si poteva chiedere di più al belga della Jumbo-Visma. Allo sprint era evidentemente inferiore rispetto a Pidcock e Hirschi, ha tentato timidamente un attacco a poco più di un chilometro dell’arrivo, ma senza successo. Si tratta comunque del secondo podio in carriera alla Amstel dopo il terzo posto raggiunto anche nel 2022: per i valori in campo ha fatto il 100%.

Mauri Vansevenant, 8: anche per lui il quarto posto è il massimo. Rientrato da vero combattente dopo l’accelerazione di Pidcock ai sei dal traguardo, ha preferito lanciare la volata per non farsi raggiungere dal drappello all’inseguimento. Non è rapido allo sprint e non poteva fare granché di diverso: un piazzamento ai piedi del podio che vale per il 24enne di Oostende.

Mathieu van der Poel, 5: oggi non va Mathieu. Era il principale favorito, sembrava non avere avversari, ma semplicemente non aveva la gamba del Fiandre e della Roubaix. Non riesce a rispondere all’attacco di Benoot, Pidcock, Vansevenant e Hirschi, rimane senza compagni di squadra e non riesce a difendersi, concludendo con un’anonima 22esima posizione, non partecipando neanche allo sprint di gruppo. Vedremo se riuscirà a reagire alla Liegi della settimana prossima che sarà durissima e soprattutto presenterà un avversario in più: Tadej Pogacar.

Simone Velasco e Lorenzo Rota, 7: una corsa analoga per i corridori dell’Astana e dell’Intermarché che chiudono rispettivamente in 18esima e 19esima posizione, nel gruppo alle spalle del vincitore. Entrambi hanno fatto il massimo delle loro potenzialità a questo livello in questo momento, rimanendo nel gruppo con alcuni big come Van der Poel, Ayuso, Skjelmose e Teuns.

Andrea Bagioli, 3: ha cambiato squadra per essere protagonista proprio nel Trittico delle Ardenne. Appena la corsa si accende lui si stacca immediatamente, non riesce mai a tornare nel vivo e chiude addirittura in 75esima posizione a 4’11” di ritardo. Una grave insufficienza che va colmata con un riscatto tra Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi, classiche nelle quali la Lidl-Trek punterà ancora su di lui.

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