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Perché le condizioni dell’ATP di Madrid saranno molto differenti rispetto a quelle di Roma

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ATP Madrid / LaPresse

Un torneo che fa storia a sé. La Caja Magica di Madrid sarà il centro di gravità permanente dei prossimi 12 giorni. L’evento combined, a cui prendono parte giocatori e giocatrici, farà parte del percorso di avvicinamento al Roland Garros, ma sulla terra battuta della capitale spagnola le condizioni di gioco saranno molto diverse da quelle che si troveranno a Parigi.

Considerando i 655 metri d’altitudine e la velocità dei campi, ci si troverà a fronteggiare un contesto diametralmente opposto. Nel Masters1000 in questione tennisti e tenniste, che solitamente si trovano particolarmente bene sul cemento, riescono a esprimersi al meglio anche in questo contesto. La palla, come detto, va via veloce e nello stesso tempo il piano di rimbalzo è simile a quello delle superfici rapide.

Altro aspetto da considerare anche la scivolosità spiccata della terra madrilena, specialmente se si dovesse giocare al coperto per la pioggia, dal momento che in questo torneo vi è anche questa opzione ulteriore sul Centrale e sui campi 2 e 3. Tutti aspetti da considerare da parte dei partecipanti. Da dire come, nella storia, a Madrid si siano registrare rinunce eccellenti proprio per quanto sottolineato.

Il forfait del n.1 del mondo, Novak Djokovic, non è una novità e non si lega solo a un atleta in là con l’età. Proprio per via della grande diversità che c’è tra questo 1000 e il resto degli eventi sul rosso, tennisti e tenniste vivono in maniera un po’ particolare il tutto, nella consapevolezza che prima a Roma e poi soprattutto nello Slam francese bisognerà fare i conti con variabili differenti.

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