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Rafael Nadal la variabile impazzita sulla terra rossa. Sinner e i big potrebbero affrontarlo subito…

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Nadal / LaPresse

Mina vagante o variabile impazzita? Fate voi. Di sicuro, la curiosità sul conto di Rafael Nadal non manca. Il campione maiorchino lo si è lasciato a cavallo di due stagioni (2023-2024) in quel torneo di Brisbane, in cui l’asso nativo di Manacor sperava di dar via a un’annata meno problematica dal punto di vista fisico. Le indicazioni sul cemento australiano però non sono state positive e la serie di forfait ha caratterizzato i primi mesi di quest’anno.

Dopo la decisione di non disputare il Masters1000 di Indian Wells, Rafa spera di avere buone sensazioni sull’amata terra battuta perché l’obiettivo è molto chiaro: essere competitivo al Roland Garros e alle Olimpiadi di Parigi. Sfruttando la regola del ranking protetto, Nadal avrà la chance di cimentarsi nei tornei di avvicinamento allo Slam transalpino, vale a dire Montecarlo, Barcellona, Madrid e Roma.

È da capire quale sarà la sua successione, ma è chiaro che i ragionamenti siano un po’ alla giornata per le criticità che hanno accompagnato quest’ultima fase della carriera dell’iberico. Indubbiamente, se la forma fosse buona, Nadal potrebbe essere molto pericoloso per qualunque giocatore, anche i top, considerando gli incroci potenziali attraverso i sorteggi dei tabelloni dei tornei menzionati.

Eventualità di cui dovranno tener conto anche Novak Djokovic, Jannik Sinner, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, primi quattro della classifica mondiale. Di sicuro fascino, chiaramente, sarebbe la sfida con Nole, tenuto conto della lunga storia della loro rivalità, mentre con Sinner e Alcaraz si tratterebbe di contese generazionali dal significato un po’ diverso.

Vedremo cosa accadrà e se Rafa sarà in grado di esprimersi al meglio come vuole, perché non c’è alcuna intenzione a presentarsi in campo solo per “sfilare”.

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