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Rugby femminile, Emma Stevanin: “Dobbiamo cercare di avere più possesso”

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Meta Italia
Meta Italia / Federugby via Getty Images

La vittoria a Dublino contro l’Irlanda ha creato grande entusiasmo attorno alla Nazionale femminile di rugby, impegnata nel Sei Nazioni 2024. Ora, però, sarà la volta di una sfida durissima contro la Francia, con la consapevolezza che serve fare un altro salto di qualità per poter competere contro le transalpine. Come sa bene Emma Stevanin, apertura e centro dell’Italia, che fa il punto alla vigilia della sfida contro la Francia.

“Sappiamo che seguendo il nostro processo di gioco riusciamo a ottenere dei risultati. Allo stesso modo, siamo consapevoli del fatto che ci siano tante cose da migliorare. I margini sono ampi, più lavoriamo insieme più le cose migliorano sia a livello individuale che di gruppo. Dobbiamo cercare di avere più possesso, attaccare di più e gestire meglio i palloni che abbiamo, in modo da poter respirare un po’ e non dover difendere troppo” ha detto Emma.

“Oltre al possesso c’è stato anche un problema di territorio, perché avere palla solo nella tua metà campo ti costringe a cercare soluzioni diverse dal gioco alla mano” continua Stevanin, mettendo nel mirino la sfida di Parigi contro la Francia. “Dobbiamo mettere loro tanta pressione. Quando si riesce a ‘rompere’ il loro gioco possono andare in difficoltà, ma sarà importante essere costanti soprattutto a livello mentale. Non sono un’avversaria irraggiungibile, lo abbiamo dimostrato più volte anche nel passato recente. Come detto prima, sarà importante non dare loro troppi pallone ed evitare di concedere giocate facili”.

Come detto, la vittoria con l’Irlanda ha portato entusiasmo e puntato i riflettori sul rugby femminile come raramente era successo in passato. “Effettivamente abbiamo avuto una visibilità che di solito non abbiamo, anche quando vinciamo. Forse ha aiutato anche l’aver giocato a Pasqua, poiché molte più persone erano a casa e quindi hanno avuto la possibilità di vedere la partita. Anche tornando all’Università i giorni successivi mi sono resa conto di quanta gente avesse visto la partita, anche chi solitamente non seguiva il rugby” ha concluso Emma Stevanin.

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