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Ciclismo

“Saranno Campioni”: Stefano Viezzi, la grande speranza del ciclocross

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Stefano Viezzi
Stefano Viezzi / IPA Agency

Quando parliamo di ciclocross maschile azzurro, il primo nome che ci viene in mente è quello di Vito Di Tano, vero precursore di questa specialità nel Bel Paese. Il pugliese, che è stato Campione del mondo tra i dilettanti nel 1979 e nel 1986, oltre ad aver vinto sei titoli italiani, ha ceduto il passo ad altri atleti che si sono distinti dopo di lui (come Pontoni e Malacarne). Oggi conosceremo un giovane talento, che si sta affermando sui tracciati di terra e fango mondiali: Stefano Viezzi.

Stefano Viezzi è nato il 05 febbraio 2006 a Majano. Ha iniziato a vincere nel ciclismo a 7 anni, dapprima nel club Jam’s Bike (tre anni) e poi alla Libertas Ceresetto (sette anni). Attualmente gareggia per la Asd DP66 (formazione di Daniele Pontoni, attuale CT azzurro del ciclocross), mentre per le gare su strada è tesserato per la Work Service. Frequenta il quarto anno del Liceo Sportivo “Volta” di Udine, e pratica come hobby le passeggiate in montagna e lo sci. Il suo preparatore atletico è Mattia Pezzarini.

Dunque, anche nel caso di Viezzi, si può affermare che rappresenti l’incarnazione della multidisciplinarietà nel ciclismo, gareggiando ad altissimi livelli su strada, mountain bike e ciclocross. Difatti, le specialità sono collegate tra loro e praticarle tutte dà un incredibile vantaggio, sia tecnico (la MTB ed il ciclocross aiutano per la tecnica di discesa) che fisico (la strada è propedeutica per avere il fondo necessario sui sentieri).

Come prova di quanto sopracitato, quando il friulano sguscia nel fango con la sua classe infinita, spesso viene chiamato “van der Viezzi”, in onore di Mathieu van der Poel. Nello specifico, può diventare un grande cronoman su strada e quindi un corridore adatto ad un percorso da Classiche. Oltre, ovviamente, ad essere un fuoriclasse sia nel ciclocross che nella mountain bike.

In quest’ottica, sarà molto importante saper scegliere in futuro una squadra World Tour che gli permetta di raggiungere tutti gli obiettivi prefissati. Ad esempio, trovarsi in team come Lidl Trek, Wanty o Alpecin (quella di van der Poel, appunto) sarebbe perfetto per consentirgli di fare doppia attività ai massimi livelli, anche durante il professionismo.

Durante la stagione 2023-2024 il 18enne ha coronato un’impresa memorabile: la fantastica doppietta Coppa del Mondo junior-titolo iridato giovanile. Con tre successi su sei prove, ha conquistato la World Cup diciotto anni dopo Davide Malacarne, mentre a Tabor, nella Repubblica Ceca, è arrivata la medaglia d’oro mondiale di categoria stroncando nell’ultimo giro la resistenza del francese Aubin Sparfel, che è crollato dopo aver forato in un punto decisamente sfavorevole ed è uscito dal podio.

Proprio Malacarne (2005) era stato l’ultimo italiano a conquistare il titolo iridato, e dopo di lui nessun azzurro era salito sul podio. In totale, Viezzi, ha vinto 13 gare di ciclocross in stagione, tra le quali quella valevole per il titolo italiano a Cremona.

Attualmente Viezzi sta disputando le prime gare della stagione nella mountain bike (agli ordini del CT Mirko Celestino), concentrandosi sulle Internazionali d’Italia Series, che sono scattate lo scorso 16 marzo a San Zeno di Montagna (VR). Per ora l’obiettivo rimane quello di continuare a divertirsi, ci sarà ancora tempo per pensare al professionismo.

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘SARANNO CAMPIONI’

Maurizio Contino

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