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Scacchi: a 2 turni dalla fine tante possibili storie accendono il Torneo dei Candidati 2024

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D Gukesh / FIDE / Michal Walusza

Mancano appena due turni al termine del Torneo dei Candidati 2024, e sono davvero parecchi i temi d’interesse che si stanno sviluppando. Non c’è, infatti, un vincitore delineato tra gli uomini e neppure tra le donne. Sono però due situazioni ben differenti l’una dall’altra. Perché se in campo femminile il duello è ormai circoscritto alla Cina, in campo maschile è il caos più assoluto (che, peraltro, potrebbe anche portare agli spareggi).

Ed è proprio da quest’ultimo punto che partiamo. D Gukesh, Ian Nepomniachtchi, Hikaru Nakamura, Fabiano Caruana. Quattro contendenti, di cui tre a 7,5 punti e uno a 7, per la sfida a Ding Liren. In particolare saranno da osservare gli scontri diretti di Nepo con i due americani, mentre per quanto riguarda Gukesh, l’indiano avrà Nakamura all’ultimo turno. Caruana, ad ogni modo, avrà il serio problema Praggnanandhaa al 13°. Ma perché ciascuno dei nomi potrebbe essere storico?

Partiamo da D Gukesh. L’indiano ha 17 anni, ed è uno dei grandi prodigi degli scacchi mondiali. In molti pronosticavano un futuro, nell’immediato, più roseo per Praggnanandhaa, ma la rapidissima ascesa da parte del nativo di Chennai ha messo fuori causa anche l’infinito primato di Vishy Anand da numero 1 d’India. Non è il più giovane a disputare i Candidati solo per l’esistenza di un certo signor Magnus Carlsen, ma è concreta la possibilità che possa addirittura diventare non solo il più giovane a cercare il titolo mondiale, ma anche a centrarlo.

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Per quanto riguarda Nepomniachtchi, invece, tutto si lega al fatto che è sostanzialmente dal 2020 che non molla mai, nemmeno per un attimo, la testa dei Candidati, dopo aver raggiunto due match mondiali e averli persi entrambi, uno contro Carlsen e l’altro contro Ding. Sarebbe peraltro la prima volta di una rivincita mondiale dagli anni 2013 e 2014, quando il fenomeno norvegese vinse due volte contro Anand, una volta per diventare campione e l’altra per rimanerci.

In tema di Hikaru Nakamura, non si può certo evitare di rimarcare la sua parabola. Aveva praticamente ridotto al lumicino l’attività sulla scacchiera fisica, diventando grande protagonista delle blitz e rapid, quelle partite cioè che si disputano su tempi a volte anche molto veloci. Tornato sui tempi lunghi, non solo ha dimostrato di non aver perso smalto, ma, a conti fatti, ha anche sfiorato il match mondiale 2023. E adesso si presenta al rush finale sulla scia di due record: dal 2013, è il primo ad aver realizzato cinque risultati decisivi nei Candidati, nonché il terzo ad aver vinto tre partite di fila. Se riuscisse a piazzare il colpo, potrebbe rendere il prossimo match uno tra i più seguiti della storia in virtù della sua grande popolarità sulle piattaforme YouTube e Twitch.

Fabiano Caruana, infine: l’italoamericano è stato, nel 2018, l’unico a costringere Carlsen a pattare tutte le partite (all’epoca erano 12) a cadenza classica, prima di crollare in quelle a cadenza veloce. Tornato in ottima forma, è perfettamente in grado di recuperare lo svantaggio che ha, ed è sempre rimasto protagonista. Un suo approdo sulla scena del match mondiale creerebbe le premesse per una specie di “redenzione”, se così si può chiamare per un uomo che ha realmente sfiorato la prospettiva di diventare numero 1 del mondo in piena era Carlsen, qualcosa che fa venire i brividi solo a pensarla considerando che il norvegese è in vetta al ranking dal 2010.

Tra le donne, invece, si ripresenterà la questione di un match tutto a tinte cinesi. Ju Wenjun è sicura di giocarlo, dal momento che è detentrice: attende una tra Tan Zhongyi e Lei Tingjie. In ogni caso, si tratterà della quinta volta in cui due cinesi si giocheranno la corona iridata. La vera speranza, per l’evento femminile, è che prima o poi si riesca a definire in maniera sicura e certa un format che possa durare a lungo per determinare la sfidante della Campionessa del Mondo in carica. Di certo c’è che le due connazionali hanno meritato di giocarsi le loro carte fino in fondo, avendo messo insieme un percorso diverso, ma inappuntabile. Tutto di testa quello di Tan Zhongyi, mentre Lei Tingjie ha messo insieme una grande parte centrale per rimanere a mezzo punto dalla sua connazionale.

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