Scherma
Scherma, Daniele Garozzo si ritira: “Il mio cuore si è infortunato”. Vinse l’oro nel fioretto alle Olimpiadi 2016
Daniele Garozzo ha annunciato il proprio ritiro dalla grande scherma. L’azzurro ha appreso il fioretto al chiodo, comunicando la propria decisione attraverso un lungo post pubblicato sui propri profili social. Il Campione Olimpico di Rio 2016 ha parlato di un “infortunio” al cuore, ha rivolto parole di grande amore allo sport praticato per una vita ed esprimendo la massima gratitudine.
Il 31enne siciliano vanta un palmares molto ricco: non soltanto l’oro a Rio 2016, ma anche l’argento ai Giochi di Tokyo 2020; ai Mondiali ha conquistato il titolo a squadre per ben quattro volte e il bronzo individuale nel 2017; agli Europei 2022 ha firmato la doppietta con il sigillo sia nell’individuale che con la squadra; lo scorso anno si impose nel team event agli European Games.
Daniele Garozzo non potrà dunque essere della partita alle Olimpiadi di Parigi 2024. Di seguito il suo messaggio integrale rilasciato sui social network.
DANIELE GAROZZO ANNUNCIA IL RITIRO: IL MESSAGGIO SUI SOCIAL
È arrivato il momento di annunciare il mio ritiro dall’attività agonistica e sono tante le emozioni che provo. È una decisione scaturita da circostanze al di là del mio controllo, il mio cuore si è “infortunato”, ma che accetto con serenità.In tutti questi anni, ho avuto la fortuna di vivere una straordinaria avventura nel mondo dello sport, culminata con la vittoria di un oro ed un argento olimpico. È stato un viaggio fatto di sacrifici, impegno e passione, gioie, soddisfazioni e amicizie che non avrei mai immaginato. Ricordo come fosse ieri quando ho iniziato a praticare questo sport meraviglioso.
Se chiudo gli occhi mi vedo ancora nella palestra garage di Acireale a tirare milioni di stoccate contro un manichino, sognando un giorno di vincere le Olimpiadi. Chi mi conosce sa quanto amo la scherma. L’ ho amata con instancabile dedizione e con tutto il mio cuore, e l’ho impegnato tanto, ma tutto ciò mi ha portato ai risultati che avevo sognato. Ora, nel chiudere questo capitolo della mia vita da atleta, sono grato per ogni momento vissuto e per le esperienze che mi hanno reso la persona che sono oggi.
Guardando al futuro, già da tempo avevo deciso di dedicare la mia vita professionale alla medicina, oggi con un obiettivo ancor più chiaro: studiare e divulgare le condizioni cardiologiche, spesso misconosciute, che possono affliggere la popolazione sportiva. La mia esperienza personale mi ha mostrato quanto sia importante svolgere un’efficace opera di sensibilizzazione su queste problematiche per garantire una migliore prevenzione e un’ottimale gestione degli atleti di ogni livello.
Sono consapevole di essere il ragazzo più fortunato che io conosca. Ho realizzato i miei sogni sportivi, ho viaggiato in tutto il mondo con amici straordinari e ho trovato la mia migliore amica e compagna di vita sulle pedane di scherma. Tanti mi hanno aiutato lungo questo percorso, e vorrei ringraziarli tutti, oggi e come ho sempre fatto in passato. Su tutti il mio Maestro Fabio Galli, che mi ha insegnato prima a diventare un uomo, poi un campione. Anche se sulla pedana tutti vedevano solo me, eravamo sempre in due a tirare e prendere quelle stoccate.