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Simone Biles: “Pensavo che mi avrebbero bandito dagli USA, mi dicevano non tornare se non vinci l’oro”

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Simone Biles
Biles / Lapresse

Simone Biles ha dettato legge agli ultimi Mondiali di ginnastica artistica, conquistando quattro medaglie d’oro (all-around, squadra, trave, corpo libero) e un argento (volteggio). La fuoriclasse statunitense, ritenuta la più forte e vincente di tutti i tempi, ha fornito una prova strabiliante ad Anversa, al grande ritorno agonistico dopo un paio di anni dai riflettori.

Alla nativa di Columbus era infatti servito del tempo dopo i noti fatti delle Olimpiadi di Tokyo 2020, quando dichiarò di avere un blocco mentale che le impediva di eseguire gli avvitamenti. Ai Giochi raccolse l’argento con il team e il bronzo alla trave, ma a Parigi 2024 vorrà fare man bassa di titoli come fece a Rio 2016 con un poker dorato.

Simone Biles, che dovrebbe tornare in gara nei consueti appuntamenti nazionali in vista della rassegna a cinque cerchi, è tornata a parlare al podcast Call Her Daddy e si è soffermata proprio su quanto successe tre anni fa: “Pensavo che l’America mi odiasse, che mi avrebbero bandito dagli USA. Bastava leggere su Twitter quello che mi stavano dicendo. Se avessi potuto salire su un aereo e tornare a casa, lo avrei fatto. Pensavo che mi avrebbero bandito dall’America perché è quello che ti dicono: ‘Non tornare se non vinci l’oro. Oro o fallimento. Non tornare“.

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