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Sinner eliminato in doppio: una sconfitta che non fa male, l’obiettivo era un altro

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Sinner, Sonego / Felice Calabrò - IPA Sport

Una bella partita, ma non basta per la vittoria: Jannik Sinner e Lorenzo Sonego sono subito fuori dal torneo di doppio al Masters 1000 di Montecarlo. In sostanza, è stato confermato il pronostico che, in questa fattispecie, avvantaggiava i belgi Sander Gille e Joran Vliegen, favoriti già solo per il fatto di avere una (ben più che) valida abitudine a giocare assieme sul circuito.

Questo fa capire come, sebbene giunta al match tie-break e in rimonta, per Sinner questa sera non fortunata a Montecarlo conti il giusto. E, del resto, non potrebbe essere altrimenti: se il torneo di doppio procede bene allora è un di più, ma nella maggioranza dei casi, quando i singolaristi di grido si trovano ad affrontarlo, finiscono per non passare più di uno o due turni.

Ora, non è certo il caso di dire che Jannik prenda sottogamba il doppio, anzi. Soprattutto perché l’intesa con Sonego c’è e si vede. Come si vede che anche lui si diverte a giocarlo, al di là del risultato: un atteggiamento che fa solo piacere vedere, che mostra anche un suo ormai classico lato, quello del grande rispetto che prova per tutto ciò che riguarda il tennis.

Sinner/Sonego si arrendono al super tiebreak in un dispendioso match di doppio a Montecarlo

Rivedremo Sinner in campo per quello che è il suo vero obiettivo, il torneo di singolare, mercoledì. O meglio, potremmo vederlo se la pioggia, largamente prevista nei prossimi due giorni, non scombinerà i piani suoi e del resto dei giocatori. Rimane il fatto che, per Jannik, il discorso Montecarlo è più complicato rispetto a quello dei suoi diretti rivali in classifica in virtù della semifinale da difendere.

Ed è un torneo, questo, che ha sempre avuto del particolare per l’altoatesino: il primo confronto con Novak Djokovic nel 2021, i quarti raggiunti nel 2022 in una sfida persa di un soffio contro Alexander Zverev, la semifinale sfortunatissima del 2023 contro Holger Rune in un ambiente serale infuocato che aleggia ancora sul campo intitolato a Ranieri III.

Tutta una serie di motivazioni che, per Sinner, è importante. E non è certo il doppio che può scalfirne la fiducia, quella maturata lungo un 2024 nel quale soltanto una partita (in singolare) lo ha visto uscire sconfitto. Oggi l’importante era prendere confidenza coi campi del Principato e (di nuovo) col rosso, in una zona che comunque già ben conosce perché, al pari di tanti altri, vi si allena. Stavolta, però, è diverso: si tratta di competere.

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