Tennis
Sinner procede spedito a Montecarlo: liquidato anche Struff e pass per i quarti
Jannik Sinner vince la 24a partita stagionale sulle 25 finora disputate nel 2024. A cadere sotto i colpi dell’altoatesino, stavolta, è Jan-Lennard Struff: il tedesco dura un’ora e 18 minuti prima di cedere per 6-4 6-2. Si tratta della terza volta ai quarti di finale nel Masters 1000 di Montecarlo per il numero 2 del mondo, che aspetta ora il vincente tra Holger Rune e Grigor Dimitrov, con il danese e il bulgaro ancora a darsi battaglia sul Campo dei Principi.
Inizio di primo set quantomeno abbastanza particolare: Struff va subito sotto 0-30, salvandosi poi col servizio, e poi ci finisce di nuovo nel terzo game, nel quale però deve subire il break. Sinner, però, qualche errore di troppo lo commette e restituisce subito il favore. Il tedesco cerca di fare molto con le ottime qualità di colpitore di cui è in possesso, e con queste riesce a tenere in mano la situazione fino al 4-4. Qui, però, interviene ancora la solidità di Jannik, che porta il suo avversario dal 30-15 al perdere di nuovo la battuta. A quel punto ha gioco facile, il numero 2 del mondo, per chiudere 6-4.
La situazione scivola in maniera lenta, eppure inesorabile dalla parte dell’italiano, che prima sull’1-1 s’inventa un recupero da molto lontano con il dritto che passa Struff e fa esaltare il pubblico, poi diventa sempre più implacabile. Un break, poi un altro, sempre più padronanza del match e il suo avversario, dall’altra parte, costretto sempre più a forzare e a sbagliare. Emblematico in questo senso il game del 5-2, nel quale il tedesco non trova sostanzialmente mai il campo tra errori e doppi falli. Finisce con assoluta tranquillità e un 6-2 che emana il sapore di una totale sicurezza. E, visto l’anno, non potrebbe essere altrimenti.
13 i vincenti di Struff contro 21 gratuiti; 14-16 il conto di Sinner, che ancora una volta si distingue per una percentuale enormemente alta di punti vinti con la prima: 22/26, 85%. E anche la seconda non è da meno: 13/20 (65%). E, chiaramente, quando si tratta di aggredire la risposta di un giocatore che serve il 44% delle prime in campo, l’altoatesino è il primo a certificare la propria presenza.