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Superbike, Danilo Petrucci dimesso dall’ospedale: “Ne avrò per un po’, ma penso di farcela per Misano”

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Danilo Petrucci
Petrucci / Valerio Origo

Danilo Petrucci è stato dimesso stamattina dall’ospedale “Torrette” di Ancona, cinque giorni dopo la terribile caduta avvenuta in allenamento sulla moto da cross sulla pista di Cingoli, vicino Macerata. Petrux ha riportato fratture alla mascella, alla clavicola destra e alla scapola destra, affrontando nei giorni scorsi diverse operazioni e dovendo inevitabilmente rinunciare al prossimo weekend di gara del Mondiale Superbike, in programma ad Assen dal 19 al 21 aprile.

Ciao a tutti, io sto meglio e sono fuori dall’ospedale. Sto quasi bene. Come vedete la mascella ha preso un bel colpo, l’ho rotta in più parti, così come la clavicola e la scapola. Purtroppo, ho anche rescisso un nervo della mandibola. Per i prossimi tempi riderò con la bocca un po’ storta. Però sono tanto contento di essere qua, perché prima di tutto sono vivo. Nel momento in cui stavo cadendo non pensavo che poi lo avrei potuto raccontare“, dichiara il pilota ternano in un video su Instagram.

Ringrazio tantissimo i dottori dell’ospedale Torrette di Ancona in cui sono stato in questi giorni. Il dottor De Feudis, che mi ha operato d’urgenza alla mascella, mi ha messo delle placche e delle viti. Ha fatto un capolavoro, ero davvero messo male. Il dottor Balercia, responsabile della maxillo facciale, e il dottor Pascarella che ieri mattina mi ha operato alla clavicola e mi ha fissato un’altra placca. Oltre alle due placche e alle venti viti che ho sulla mano, ho aggiunto altre tre placche e un po’ di viti. Però sono contento, torno a casa“, prosegue Petrucci.

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Sui possibili tempi di recupero:Adesso ne avrò per un po’, ma penso che ci vedremo a Misano (14-16 giugno, ndr). Penso che ce la farò. Adesso non posso mangiare, quindi per la prima volta nella mia vita dimagrirò. Posso mangiare solo liquido. Sarà tosta, però sono molto contento di stare qui a parlare con voi. Ringrazio tutti quelli che mi hanno scritto. Grazie ancora“.

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